Dagio_maya 's Reviews > Rinascimento privato

Rinascimento privato by Maria Bellonci
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bookshelves: storica, italiana

”Sono tempi sordi, colmi di cupi avvisi, e soffrendo tanti affanni dell’intelletto e dell’anima non c’è persona che non sia inquieta.”

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”Il mio segreto è una memoria che agisce a volte per terribilità.
Isolata, immobile, sul punto di scattare, sto al centro di correnti vorticose che girano a spirali in questa stanza dove i miei cento orologi sgranano battiti diversi in diversi timbri.
Se alzo il capo li vedo fiammeggiare, e ad ogni tocco di fuoco corrisponde un’immagine.
Sempre sono trascinata fuori di me dalla tempesta di vivere.
Che cosa è il tempo, e perché deve considerarsi passato?
Fino a quando viviamo esiste un solo tempo, il presente. Una forza struggente mi prende alle viscere: costruttiva o devastatrice non mi è dato di sapere; è senza regola, almeno apparente.”



Poche righe ci introducono e ci danno la misura dell’assertività di chi ci parla.
Isabella d’Este ci racconta il suo Rinascimento.
Attraverso i suoi occhi e le sue emozioni attraversiamo trent’anni di storia italiana.
Il racconto di un Rinascimento Privato, dunque, in quanto soggettivo.

Sette capitoli intervallati da dieci intermezzi nella Stanza degli Orologi e dodici lettere di un prelato inglese, Robert de la Pole.
Quest’ultimo (innamorato di Isabella) è un personaggio immaginario ma le sue missive sono un utile espediente letterario per fornirci sia informazioni sia un giudizio degli avvenimenti anche da un altro punto di vista.

La Stanza degli Orologi è uno spazio angusto dove Isabella mette mano ai ricordi.
E’ il 1533 e la mente torna indietro a partire dall’inizio del secolo quando era bambina alla corte di Ferrara.

Un’epoca, quella del sedicesimo secolo, più che mai ricca di contrasti ed equilibri precari.
Il suolo italiano è il centro della scena su molti fronti.

Da un lato la splendida affermazione della creatività artistica per cui ogni Ducato si faceva promotore e finanziatore della miriade di artisti che girovagano tra le corti.

Dall’altro l’asprezza e l’avidità di possedere terre ed affermare il proprio potere per cui leghe ed alleanze si facevano e disfacevano ad ogni battito di ciglia.
Uomini acclamati come eroi il giorno dopo si ritrovavano chiuse le porte della città e banditi come traditori.

Isabella si rivela come donna di potere attenta e scaltra nel muoversi su entrambe le scene.
Un’epoca di pugnalate alle spalle, agguati nei vicoli, spie e venefici richiede intelligenza, furbizia.
Nascere donna, poi, non è mai un buon affare a meno che si presentino congiunzioni favorevoli per cui si è al potere.
Così, Isabella, vive con tristezza la nascita delle figlie femmine manifestando tutte le sue doti materne con i figli maschi soprattutto con Federico, il primogenito e quindi destinato a guidare il Ducato di Mantova.

Romanzo aristocratico sia nella forma sia nel contenuto dove traspare non solo la passione storica di Maria Bellonci ma una certa ammirazione per Isabella d’Este la sua capacità di restare sulla scena nonostante la sua capacità di governare fosse ostacolata.

” Mi è stato fatto intendere in tutti i modi che l’ingegno è una condanna per una donna; e si deve pagare caro”
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Reading Progress

March 31, 2023 – Shelved
April 1, 2023 – Started Reading
April 1, 2023 –
page 27
4.69%
April 3, 2023 –
page 63
10.94%
April 6, 2023 –
page 150
26.04%
April 7, 2023 –
page 186
32.29%
April 8, 2023 –
page 225
39.06%
April 9, 2023 –
page 267
46.35%
April 15, 2023 – Shelved as: storica
April 15, 2023 – Shelved as: italiana
April 16, 2023 – Finished Reading

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Sergio L'unica cosa che mi ha creato perplessità leggendo questo bellissimo libro ambientato nel caotico mondo politico rinascimentale é la necessità o meno di utilizzare un personaggio immaginario, quel De La Pole con le sue lettere che poco o nulla aggiungono al quadro autobiografico e narrativo.


Dagio_maya Sergio wrote: "L'unica cosa che mi ha creato perplessità leggendo questo bellissimo libro ambientato nel caotico mondo politico rinascimentale é la necessità o meno di utilizzare un personaggio immaginario, quel ..."


Per me invece De Pole è stato un espediente narrativo molto utile.
Per quanto il racconto debba essere "privato" nel senso di soggettivo, il fatto che si offra al lettore un altro punto di vista su alcuni episodi cruciali aiuta a far capire meglio un contesto veramente ingarbugliato :-))


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