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Esistenza Quotes

Quotes tagged as "esistenza" Showing 1-27 of 27
Confucius
“Senza Fermezza, il gentiluomo non riscuote rispetto ed il suo sapere non sarà ascoltato. | Preconizzando lealtà e fidatezza, non avrà amici che sono simili a se stesso. | Non esiterà a correggere i suoi errori”
Confucio, I dialoghi - La grande dottrina - Il giusto mezzo

Antonia Pozzi
“Desiderare di donarsi non può non essere la suprema delle aspirazioni di una creatura; ma volersi ad ogni costo donare quando del rifiuto delle cose si ha già coscienza, è uno sconfinare illecito, un proiettarsi in gigantesche fantasie che non hanno più realtà di un'ombra nera sul muro.”
Antonia Pozzi

Chiara Gamberale
“(...) gli esseri umani possono dividersi fra quelli che si sentono in diritto di esistere e quelli che invece si sentono in dovere di farlo.”
Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri

Voltaire
“La nostra esistenza è un punto, la nostra durata è un istante, il nostro globo un atomo.”
Voltaire

Jacqueline Carey
“Glielo spiegai; non a parole, ma nel linguaggio della carne, di labbra, lingua e mani, del respiro accelerato e del pulsare del sangue nelle vene, nell'umore salato del desiderio. È la stessa domanda che poniamo alla nostra esistenza, e anche la risposta è sempre la stessa. Il mistero non è nella domanda e neppure nella risposta, ma nel continuare a domandarsi e a rispondersi, perché la fine è generata dall'inizio.”
Jacqueline Carey, Kushiel's Avatar

Edward Carey
“Mi sentivo perduta, abbandonata, cacciata, sputata via, sepolta, gettata in un'enorme fossa. Piccola. Piccolissima. Consapevole, lì nel buio freddo, della mia esiguità, dell'assoluta impossibilità di essere grande. Briciola. Scheggia. Cosa perduta. Piccola cosa perduta. Ecco come mi sentivo. Qualcosa del genere. Ma non era tutto. Non ancora. Perché lasciata lì, da sola nei cumuli, mi sentivo come se fossi morta, totalmente morta, defunta, spacciata, destinata a non essere ricordata mai da nessuno, mai nemmeno esistita, ignota a chiunque e per sempre. Ecco, così.”
Edward Carey, Heap House

Yukio Mishima
“Non mi curavo di nulla, e d'altronde nulla si curava di me.”
Yukio Mishima, Confessions of a Mask

Erich Maria Remarque
”(…) spesso sto davanti a me stesso come davanti a un estraneo, quando in ore tranquille un enigmatico riflesso del passato mi mostra, come in uno specchio appannato, i contorni del mio essere attuale: e allora mi stupisco come quell’elemento misteriosamente attivo, che si chiama vita, abbia potuto adattarsi anche ad una forma siffatta. Tutte le altre manifestazioni sono come in letargo, la nostra esistenza è soltanto un ininterrotto vigilare contro la minaccia della morte. Questa vita ci ha ridotti ad animali appena pensanti, per darci l’arma dell’istinto; ci ha impastati di insensibilità, per farci resistere all’orrore che ci schiaccerebbe se avessimo ancora una ragione limpida e ragionante; ha svegliato in noi il senso del cameratismo, per strapparci all’abisso del disperato abbandono; ci ha dato l’indifferenza dei selvaggi per farci sentire, ad onta di tutto, ogni momento della realtà, e per farcene come una riserva contro gli assalti del nulla. Così meniamo un’esistenza chiusa e dura, tutta in superficie, e soltanto di rado un avvenimento accende qualche scintilla. Ma allora divampa in modo inatteso una fiammata di passione aspra e terribile. Sono questi i momenti pericolosi, che ci rivelano come il nostro adattamento sia tutto artificiale; come esso non sia affatto la calma, ma uno sforzo terribile per mantenere la calma.”
Eric Maria Remarque

Simone de Beauvoir
“Il fatto è che sono una scrittrice: una donna scrittrice non è una donna di casa che scrive, ma qualcuno la cui intera esistenza è condizionata dallo scrivere. È una vita che ne vale un’altra: che ha i suoi motivi, il suo ordine, i suoi fini che si possono giudicare stravaganti solo se di essa non si capisce niente.”
Simone de Beauvoir, Quando tutte le donne del mondo...

Neil Gaiman
“Decise che fino a quel momento la vita l'aveva preparato alla perfezione per lavorare in Borsa, fare acquisti al supermercato, guardare la partita di calcio in TV la domenica pomeriggio e accendere il riscaldamento quando aveva freddo. Aveva però totalmente fallito nell'addestrarlo a un'esistenza da non-persona sui tetti e nelle fogne di Londra, a un'esistenza al freddo, all'umido e al buio.”
Neil Gaiman, Neverwhere

“Naturalmente la distinzione/congiunzione tra essere ed esistenza riguarda tutti gli esseri umani, e la potenziale priorità dell'essere concreto per vivere meglio concerne gli uomini non meno che le donne, seppure con diversi accenti. Nulla vieta a noi maschi - le lettrici e i lettori mi permetteranno questa riflessione di genere, in questo caso maschile - di poter riacquistare una giusta postura al riguardo. Nulla lo vieta se non la stessa terribile scelta millenaria di separazione, di oppressione nei confronti del genere femminile di cui siamo, anche inconsapevolmente protagonisti - e l'inconsapevolezza non è mai stata una scusa per un pensiero virtuoso. Allora, nessun senso di colpa: se proviamo a sentire, a pensare, a volere, a poter vivere diversamente la specie e quindi innanzitutto il genere femminile - per noi maschi significa capirne la positività, provare ad imparare da esso suscitandone gli insegnamenti e quindi, perché ne è un aspetto costitutivo, rispettandolo come genere primo -, se riusciremo in questo miglioreremo noi stessi, liberandoci da tare storiche acquisite, di cui non possiamo essere elettivamente responsabili in prima persona ma che tendiamo a riverberare e perpetuare. Conquistare una visione concreta della specie e dei generi, innanzitutto del genere femminile, vuol dire anche, e con crescente importanza, provare ad elaborare un'ontica e un'ontologia femminile (per ontica intendo il concreto dell'essere e per ontologia la potenzialità dell'essere). Elaborare un'ontica e un'ontologia del genere femminile significa andare alle radici di un'ontica e un'ontologia concretamente intese dell'umanità tutta, e concretamente vuol dire inseparabile dall'esistenza e dal vissuto, inseparabile dalle scelte che si operano, dai valori morali ed etici che si scelgono. E perciò stesso certamente è anche un problema filosofico, e non solo: è un problema di teoresi complessiva, un problema - e un bel problema - della vita.”
Dario Renzi, L'origine femminile dell'Umanità. Dialoghi, lezioni, articoli

“Molti vanno in trip con la psicanalisi, finiscono per pensare di essere i messaggi che hanno ricevuto, il contesto che li ha formati, l'educazione familiare, le caratteristiche ereditarie...Tutto questo è profondissima ideologia e inganno del sistema con cui bisogna rompere d'entrata: nessuno di noi ha il diritto di spiegare le proprie scelte o le proprie non scelte, i propri destini in base ai contesti. I contesti possono essere cambiati sempre, socialmente e individualmente, e se noi in primo luogo non affermiamo questo e non lo affermiamo positivamente, costruttivamente, come possiamo anche solo lontanamente pretendere che lo facciano gli altri? Poi possiamo e dobbiamo analizzare opposizioni, contrarietà, contraddizioni, contrapposizioni, e anche conflitti - perché ovviamente i conflitti esistono - , ma a partire da questo, cioè ribaltando la formula di pensiero tradizionale e cercando di ricondurci, di ripartire da questo. Questo approccio non è solo molto più utile e valido, è molto più materialistico e molto più autentico. Per dare un esempio, un'immagine che non è solo metaforica: è difficile negare i vagiti di una bimba o di un bimbo appena nati, i tentativi di chiamare la mamma, di sorridere; è difficile dire che un individuo della specie cominci con una negazione: gli individui della specie cominciano affermandosi, lottando per la vita, cercando la vita. Le spiegazioni biologiche e della scienza medica sono vere, ma non è questo l'aspetto principale. Se si comincia così si finisce per credere che la vita è qualcosa che si consuma, non la realizzazione della nostra esistenza, delle nostre idee; la nostra ragione finisce per essere puramente negativa, come una nobilissima scuola, come quella di Francoforte, ha messo alla base di tutta la sua ricerca. La vita è una cosa che si realizza, non una cosa che si consuma.”
Dario Renzi, Per una logica affermativa della specie. Corso introduttivo alla logica

Carl William Brown
“L'universo non sa neppure che esisti, quindi rilassati.”
Carl William Brown, Aforismi. Volume primo.

Mauro Corona
“E passerà la vita col suo dolor crudele, ma tu non ti lasciare, distendi nuove vele. Finché il tramonto appare seguita a navigar e quando l'onda è ultima lasciati riposar.”
Mauro Corona, La voce degli uomini freddi

Osho
“Se ti aggrappi troppo alla logica, non sarai mai in grado di partecipare al processo vivente su cui si fonda questa esistenza.”
Osho

J.R. Ward
“Se qualcun altro avesse voluto percepire il senso di infinito del tempo e dell’esistenza, quello che doveva fare era guardare il cielo notturno e sentire i propri cari che ricambiavano lo sguardo. Era la grande dualità dell’unione e della separazione.”
J.R. Ward, The Shadows

Mehmet Murat ildan
“Se un uomo non è a conoscenza dell'esistenza della luna, che cosa può fare la luna per lui, tranne continuare a inviare le sue luci su di lui”
Mehmet Murat ildan

“Una mente correttamente disciplinata, quando questo è possibile, consente di comprendere il senso della vita, che sta al di là delle infinite forme attraverso le quali l'esistenza si manifesta.”
Massimo Rodolfi, La Psicologia dello Yoga: Corso pratico di Meditazione. La salute attraverso lo yoga. Volume II (Divulgazione esoterica)

Grégoire Delacourt
“Ero fatta, o almeno credo, per le parole, i libri, lento musicali e la danza - le cose impalpabili che nutrono l'esistenza, tracciano prospettive nuove, disegnano altre proporzioni -, ero fatta per tutte le cose che abbattono i muri e amplificano le nostre vite.
"Danzando sull'orlo dell'abisso”
Delacourt Gregoire

“Le ripeto, Monsieur Monaert, basta un dettaglio, e la nostra essenza, e quella degli spazi in cui viviamo, cambia radicalmente.”
Francesco Scatigna, Tutto Questo Non Cambia Niente

Mirca Ferri
“Siamo natii per vivere, non sopravvivere”
Mirca Ferri

Paolo Maurensig
“Chi non conosce gli scacchi è forse portato a vedere in questo gioco un'attività noiosa, adatta a eccentrici sfaccendati o a persone anziane: a gente che possegga, in ogni caso, una gran dose di pazienza e una notevole quantità di tempo da perdere. Tutto questo è vero solo in parte, poiché gli scacchi richiedono anche una non comune energia e la freschezza mentale di un fanciullo. E se a volte il giocatore viene raffigurato nelle sembianze di un vegliardo dalla fronte corrucciata, questa è solo la rappresentazione emblematica di un'attività in cui si bruciano i giorni, gli anni, l'esistenza stessa, in una sola inestinguibile fiamma. In cambio, paradossalmente, il giocatore di scacchi assapora l'arrestarsi del tempo in un'ansia di eterno presente.”
Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg

Tiziano Terzani
“Dopo il Medioevo del materialismo, l’umanità dovrà ricominciare a mettere altri valori nella propria esistenza.”
Tiziano Terzani, A Fortune-Teller Told Me: Earthbound Travels in the Far East

“Viviamo così tante vite dentro una vita sola, vite più piccole con persone che vanno e vengono, amici che spariscono, figli che crescono, e io non sono ancora riuscita a capire quale sia quella che le abbraccia tutte quante.”
Ia Genberg

“Poi però ho capito di avere già tutto a portata di mano, nei dettagli che ci circondano; mi basta guardarli bene, e allora riesco a staccarmi da me stessa e dirigere il mio sguardo altrove, e con "altrove" intendo proprio fuori di me. È là che si trova quello stato vitale più elevato, nel mio sguardo vigile su qualcun altro.”
Ia Genberg, Detaljerna

“L'io , o meglio, il cosidetto "io", non è altro che questo: ciò che resta delle persone a cui ci siamo stretti.”
Ia Genberg, Detaljerna

“Che male c'è a essere normali? Ad avere un'esistenza a cui il mondo non dà valore? Se i miei giorni fossero felice e spensierati, non chiederei proprio nient'altro. Non voglio né una felicità estrema, né una tragedia degna di un dramma. Di fronte all'armonia quotidiana, che c'è di male a essere uno fra tanti?”
Mei Hachimoku, The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes