Alda Merini was a renowned Italian writer and poetess. The President of the Italian Republic, Giorgio Napolitano, called her an "inspired and limpid poetic voice".
Di Alda non tutto mi piace. Non mi piacciono le sue poesie lunghe. Amo quelle piene di aggettivi che sferzano il cuore, mischiati di carne ed umori, amo quelle poche righe che racchiudono piacere e dolore in una mancata virgola. Non tutto mi piace di Alda, ma sono attratta dal suo impudico rossetto su labbra vecchie, dai suoi occhi nuovi su un vecchio corpo, da quella sua cantilenante voce che trascina l'orrore e l'amore per il suo e il mio mondo. Non tutto mi piace.
senza che essi sapessero mai nulla. E su questi intessei tele di ragno e fui preda della mia stessa materia. In me l'anima c'era della meretrice della santa della sanguinaria e dell'ipocrita. Molti diedero al mio modo di vivere un nome e fui soltanto una isterica.>
Che sia rivolto in terra o verso il cielo, lo sguardo di Alda Merini è lo stesso. E’ un anelito che cerca di riempire il vuoto che sente. Una fame spasmodica di amare ed essere amata. I suoi versi sono un amalgama di questo sacro e profano e il poetare stesso è dono e dannazione. Divisa in sei sezioni questa silloge raduna versi che raccontano questo bisogno d’amore in tutte le sue forme. Non solo l’istinto carnale e travolgente con gli uomini della sua vita. L’amore per la poesia che torna costante soprattutto nelle Poesie per Marina (Marina Bignotti poetessa) fino ad arrivare ai componimenti tratti dalla raccolta “Terra Santa” dove i versi diventano terapia per liberare i fantasmi del manicomio.
” Lo sguardo del poeta Se qualcuno cercasse di capire il tuo sguardo Poeta difenditi con ferocia il tuo sguardo son cento sguardi che ahimè ti hanno guardato tremando”
Una lettura meravigliosa. Nelle sue poesie si "sente" la vita con il suo bagaglio di incertezza, dolori e passioni. Emozioni e pensieri raccontati e "disegnati" per immagini.
"Ieri ho sofferto il dolore, non sapevo che avesse una faccia sanguigna, le labbra di metallo dure, una mancanza netta di orizzonti. Il dolore è senza domani è un muso di cavallo che blocca i garretti possenti, ma ieri sono caduta in basso, le mie labbra si sono chiuse e lo spavento è entrato nel mio petto con un sibilo fondo e le fontane hanno cessato di fiorire, la loro tenera acqua era soltanto un mare di dolore in cui naufragavo dormendo, ma anche allora avevo paura degli angeli eterni. Ma se sono così dolci e costanti perché l'immobilità mi fa terrore?"
Come dicevo dopo aver letto la raccolta della Achmatova, avvicinarsi alla poesia è una sfida difficile e io sono solo alle prime armi.
Probabilmente con Alda Merini ho sentito la mancanza di qualcuno che mi aiutasse a contestualizzare e capire. L'introduzione di questa raccolta, infatti, è estremamente asciutta, quasi chirurgica. Se una parte di me ha colto la forza dei versi della poetessa, ho comunque continuato ad avere la sensazione che qualcosa mi sfuggisse.
Conto prima o poi di prendere il ritmo, come quando in montagna prima di intraprendere l'ascesa devi "spezzare il fiato" per la prima volta.
Sapevo di ritrovare qualcosa in cui riconoscermi, in queste rime, pur non avendola mai letta conoscevo la sua storia di traumi e di passione. La sua passione è tutta in questa raccolta, dedicata a una moltitudine di amanti, amici, persone care. Le poesie d'amore, così frequenti, raccontano tutte un frammento di quello che è diventata attraverso il tumulto dei sentimenti. È un'incedere feroce, tenero, carnale e purissimo, e mi ha conquistata. Un plauso anche all'intensità dell'interprete dell'audiolibro. Mi è sembrato di cominciarla a conoscerla davvero con questa raccolta, al di là delle mitologie che circondano il suo personaggio, e spero di non fermarmi così presto.
Marina cara, La giovinezza ti lambisce le spalle Ed è onerosa come la poesia: Portare la giovinezza È portare un peso tremendo, Sognare fughe e fardelli d'amore E amare uomini senza capirne il senso. (...) Perciò ogni tanto te me vai lontana In cerca di una perduta ragione di vita In cerca certamente della tua anima.
Di sicuro le poesie dell’autrice non sono di facile lettura. Ho scandito nel tempo la lettura per leggerne a piccole dosi. Confesso che non sono appassionata di poesie, preferisco di gran lunga la prosa. Per poterne apprezzare a pieno i contenuti è, secondo me, necessaria un approfondimento degli argomenti trattati. Tuttavia ne riconosco i meriti e le qualità dell’autrice. Ho apprezzato le poesie dell’ultima sezione che riportano toccanti esperienze
Mia madre non mi chiede spesso di comprarle un libro, in genere sono io a consigliarle qualcosa da leggere. Quando lo fa vuol dire che c'è qualcosa che l'ha davvero colpita e vuole saperne di più. Vuoto d'Amore è uno di quei rari casi. L'ho comprato per lei anni fa e da allora corteggiavo l'idea di leggerlo. Ci ho messo un po', mettendolo giù e riprendendolo diverse volte, perché in realtà ogni pagina, ogni poesia, è un mondo a sé e come tale dovrebbe essere percepito e assimilato.
Se qualcuno cercasse di capire il tuo sguardo Poeta difenditi con ferocia il tuo sguardo son cento sguardi che ahimè ti hanno guardato tremando.
La mia poesia preferita di questa raccolta è probabilmente propria questa, che fa da apertura alle altre. Non leggo spesso poesie, a meno che non si tratti del vecchio teatro elisabettiano. E' un genere difficile da capire per antonomasia, che si è in grado di apprezzare appieno solo se lo si è studiato davvero. La poesia moderna, poi, ha perso quasi ogni regola della antica scuola poetica, si è spogliata delle rime, del conteggio austero delle sillabe, come una vecchia veste che non le calza più. Ma quindi, viene spontaneo chiedersi, cos'è adesso la poesia? Non può essere considerata tale ogni manciata di frasi mandate a capo che possono avere più o meno significato. La poesia deve essere qualcosa che arriva da dentro il poeta, e la bella poesia è quella che arriva dritta al lettore, che ci fa vedere la realtà attraverso gli occhi - lo sguardo - del poeta. Quella della Merini non è sempre facile da capire, a tratti è troppo ricca di allegorie cristiane per i miei gusti, ma è fatta di immagini vive, a volte crude, quelle che questa donna ha vissuto in prima persona, e che immancabilmente colpisce. E' musicale, ha un ritmo anche laddove non ci sono rime. Non ci sono dubbi che Alda Merini sia una dei più grandi poeti dell'ultimo secolo.
O mia poesia, salvami, per venire a te scampo alle invitte braccia del demonio: nel sogno bugiardo agguanta la mia gonna la sua fiamma e io vorrei morire per i mille patimenti che mi infligge.
Nulla vale la durata di una vita ma se mi alzo e divoro con un urlo il mio tempo di respiro, lo faccio solo pensando alla tua sorte, mia dolce chiara bella creatura, mia vita e mia morte, mia trionfale e aperta poesia che mi scagli al profondo perchè ti dia risonanze nuove. E se torno dal chiuso dell'inferno torno perchè tu sei la primavera: perchè dunque rifiuti me germoglio, casto germoglio della vita tua?
ah se almeno potessi suscitare l'amore come pendio sicuro al mio destino! e adagiare il respiro fitto dentro le foglie e ritogliere il senso alla natura! o se solo potessi toccar con dita tremule la luce quella gagliarda che ci sboccia in seno, corpo astrale del nostro viver solo pur rimanendo pietra, inizio, sponda tangibile agli dei.. e violare i più chiusi paradisi solo con la sostanza dell'affetto.
🇮🇹Si tratta di una raccolta di poesie pubblicata da Einaudi nel 1991 a cura di Maria Corti, filologa, critica letteraria, scrittrice, semiologa, accademica italiana e intima amica della poetessa. In essa inserì diversi lavori ancora inediti all’epoca, tra cui le poesie dedicate a poeti come Emily Dickinson, Sylvia Plath, Montale (persino sé stessa), ad eccezione del gruppo Terra Santa, definite da lei stessa “le meditazioni liriche sulla sconvolgente esperienza manicomiale.”
📖Nelle poesie della Merini spicca sicuramente l’elemento autobiografico, sia per quanto riguarda le testimonianze degli anni trascorsi in manicomio – dai maltrattamenti dei brutali “dottori” all’utilizzo dell’elettroshock – sia per quanto riguarda le dediche a persone a lei care, per citarne alcune Giorgio Manganelli, Salvatore Quasimodo, Marina Bignotti, il pittore Charles, il poeta tarantino Michele Pierri, le sue figlie e altri.
📜Leggendo i suoi versi, la bellezza la si trova nelle immagini che riesce ad evocare: con un linguaggio altamente comunicativo, a tratti erotico e a tratti religioso, conduce il lettore in un mondo di luce e oscurità, di angeli e demoni, di baci, abbracci, ma anche di violenza e dolore. Ricorrono spesso anche riferimenti a personaggi della mitologia greca come Apollo, Dafne, Afrodite, Orfeo, Euridice, Medusa. Infine, non mancano gli elogi ai luoghi: la Merini non parla infatti solo delle cliniche e degli ospedali, luoghi infami e di tormenti, ma parla anche della sua Milano, “Milano benedetta”, con i suoi Navigli e la Taranto degli anni del secondo matrimonio, col suo mare e i suoi ulivi.
Leí “Vuoto d’amore” en su edición en italiano. Llevo seis semanas en Génova y me aproximo al idioma con lentitud y torpeza como me sucede con los pocos idiomas que he procurado aprender. llegué a la Merini unos meses atrás por su hermoso libro en prosa “La loca de la puerta de al lado”. Leer Vuoto d’amore fue un muy bello acto. Casi todo lo leí en voz alta, gran parte de sus poemas logré traducirlos, sin y con ayudas. Los que no, los sentí, intuí e imaginé. “Voto de amor” es un libro poderoso, voy percibiendo que en general, así lo es, la poesía se la escritora. Su diálogo entre lo místico y carnal, el amor en su sublime y ominoso devenir. Hay algo carnalmente espiritual en su poesía. Encontré una y otra vez palabras aliadas y aladas que crean tal atmósfera sacra. Piel, árbol, plegaria, jardín, pájaro, locura, lluvia, llanto, desnudez, amor, sueño. Palabras que recorren los poemarios que reúne esta edición. Van encarnando peso y materia, van dejando trazos, huellas, memoria, en el transcurso de la lectura, en mi caso aleatoria. Siento la poesía de la Merini, de una sensualidad mística que me ha conmovido y convocado a seguir leyéndola. Lectura carnal y espiritual. Palabras: cuerpo, amor, plegaria, sostienen la deliciosa atmósfera que me trajeron estos poemas.
Le poesie di Alda Merini sono schiette e spesso impertinenti come un pugno allo stomaco. Non posso dare un giudizio tecnico, visto che me ne intendo davvero poco di poesia, ma quello che posso dire è che se ci sofferma un po’ a cercare di capire di cosa parlano quei versi si rimane completamente folgorati. Insomma ho trovato molte delle poesie di Alda Merini un vero schiaffo morale alla società, come ne ho trovate altrettante una carezza leggera agli affetti. La dimostrazione che la poesia può suscitare qualsiasi sensazione è non solo grazia e austerità.
Parto subito col dire che non sono minimamente esperta di poesia, anzi ad essere sincera non me ne intendo proprio (e avevo tutte le intenzioni di non fare questa recensione), ma posso dare comunque il mio modestissimo parere. Non sono nemmeno molto capace a leggere e comprendere nel dettaglio la poesia, ma molti dei versi della Merini mi hanno, come ho già detto, scioccato per la loro crudità (alcune poesie sono davvero molto esplicite).
E dopo, quando amavamo/ ci facevano gli elettrochoc/ perché, dicevano, un pazzo/ non può amare nessuno.
— La Terra Santa
Amore amore amore. Questo è quello che continua a ripetere la Merini; e poi la storpiano, le prendono l’amore di cui è carica, e la lasciano lì. Improvvisamente l’amore finisce e continua simultaneamente, questa volta dolore e orrore lo accompagnano. Le amicizie, gli amori, i figli, l’internamento – questo la svuota d’amore. Mio primo approccio alla Merini, che – premessa – non ho ancora mai studiato e di cui conosco solo le informazioni base grazie anche all’introduzione di Maria Corti, critica letteraria che ha personalmente conosciuto Alda Merini. Divorato. L’accostamento continuo cristianesimo sentito-paganesimo militante è strepitoso e accattivante.
La lettura di questo libro mi ha accompagnata per più di un anno e credo sia stata la mia prima raccolta di poesie lette da cima a fondo. Non ho davvero le parole per descrivere quanto forti siano le poesie della Merini, la sua capacità di entrarti nelle viscere è impressionante. Il modo cruento in cui descrive il proprio dolore e al contempo il conforto e il calore che infonde quando parla dell'amore, in ogni sua forma. Sicuramente devo ancora leggere tanto di lei, sia come poetessa che come persona, ma anche solo con questa piccola raccolta credo di aver scorto una buona parte di ciò che era: un'anima bella.
Tu eri la verità, il mio confine, la mia debole rete, ma mi sono schiantata contro l’albero del bene e del male, ho mangiato anch’io la mela della tua onnipresenza e ne sono riuscita vuota di ogni sapienza, perché tu eri la mia dottrina, e il calice della tua vita sfiorava tutte le rose. Ora ti sei confusa con gli oscuri argomenti della lira ma invano soffochi la tua voce nelle radici-spirali degli alberi, invano getti gemiti da sotto la terra, perché io verrò a cercarti scaverò il tuo fermento, madre, cercherò negli spiriti quello più chiaro e più fermo, colui che aveva i tuoi occhi e la tua limpida voce e il tuo dolce coraggio fatto soltanto di stelle.
Alcune Poesie sono bellissime , tanto dolorose e molto profonde! Altre purtropposono abbastanza mediocri , soprattutto perché poco contestualizzate e con riferimenti troppo espliciti a persone e luoghi che un normale lettore non può cogliere e perciò ha difficoltà a seguire la poetica descritta tra i versi. Nonostante ciò la lettura di questa piccola Perla , merita tanto!
"Tu eri la verità, il mio confine, La mia debole rete, ma mi sono schiantata contro l'albero del bene et del male, ho mangiato anch'io la mela della tua onnipresenza e ne sono riuscita vuota di ogni speranza , perché tu eri la mia dottrina, e il calice della tua vita sfiorava tutte le rose".
I versi sono polvere chiusa di un mio tormento d'amore, ma fuori l'aria è corretta, mutevole e dolce ed il sole ti parla di care promesse, così quando scrivo chino il capo nella polvere e anelo il vento, il sole, e la mia pelle di donna contro la pelle di un uomo.
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