Salicilato di magnesio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Salicilato di magnesio
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC14H10MgO6
Massa molecolare (u)298.53 g/mol
Numero CAS18917-89-0
Numero EINECS242-669-3
PubChem54684589, 64738 e 101611440
DrugBankDBDB01397
SMILES
C1=CC=C(C(=C1)C(=O)O)[O-].C1=CC=C(C(=C1)C(=O)O)[O-].[Mg+2]
Indicazioni di sicurezza

Il Salicilato di magnesio, che nella forma tetraidrata si presenta come una polvere cristallina e scarsamente igroscopica,[1] è un composto appartenente alla famiglia dei salicilati, della classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Come farmaco viene utilizzato per ridurre il dolore, il gonfiore e la rigidità articolare causati dalla artrite. Il farmaco è disponibile in molti paesi come prodotto da banco.

Farmacodinamica

[modifica | modifica wikitesto]

Il meccanismo d'azione del salicilato di magnesio è sostanzialmente da imputare alla inibizione della biosintesi delle prostaglandine, secondaria al blocco da parte del farmaco dell'enzima prostaglandina-endoperossido sintasi nota anche come ciclossigenasi. Viene così impedita la produzione di mediatori dell'infiammazione (e del dolore) come le prostacicline e le prostaglandine.

Farmacocinetica

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo somministrazione per via orale salicilato di magnesio viene rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale. La concentrazioni plasmatica di picco (Cmax) viene raggiunta in genere entro 1 ora dalla somministrazione. L'assunzione del composto non viene influenzata dalla concomitante assunzione di cibo.[2]

Effetti collaterali ed indesiderati

[modifica | modifica wikitesto]

I più comuni effetti avversi riportati durante il trattamento con salicilato di magnesio sono a carico dell'apparato gastrointestinale e comprendono: dispepsia, nausea, vomito, flatulenza, dolore epigastrico, diarrea o costipazione, esofagiti, ulcera gastrica o duodenale, sanguinamento gastrico o perforazione intestinale ed epatopatia.
Si possono inoltre verificare cefalea, vertigini, anemia, edema, alterazioni della funzionalità renale,[3] aumento degli enzimi epatici (AST ed ALT), aumento del tempo di sanguinamento e tendenza alla formazione di ecchimosi, prurito, eruzioni cutanee, orticaria e tinnito. In alcuni soggetti possono verificarsi gravi reazioni di tipo allergico comprendenti difficoltà respiratoria, broncospasmo ed asma, importante edema del viso, labbra, lingua o gola, ipotensione arteriosa.

Gravidanza e allattamento

[modifica | modifica wikitesto]

L'inibizione della sintesi di prostaglandine può causare effetti negativi sulla gravidanza e sullo sviluppo embrio/fetale. Gli studi epidemiologici sottolineano un aumentato rischio di aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi quando venga utilizzato un inibitore della sintesi delle prostaglandine, in particolare nelle prime fasi della gravidanza. Dopo le 24 settimane di gestazione tutti i farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto ad aumentato rischio di tossicità cardiopolmonare (chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) e disfunzione renale (insufficienza renale con oligo-idroamnios). Al termine della gravidanza la madre e il neonato possono registrare un prolungamento del tempo di sanguinamento(secondario ad inibizione dell'aggregazione piastrinica) e inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
Salicilato di magnesio è escreto nel latte materno, non è quindi raccomandato nelle donne che hanno scelto l'allattamento al seno.

  • Inibitori della anidrasi carbonica (acetazolamide): la cosomministrazione può comportare una riduzione dell'efficacia dell'antinfiammatorio.
  • Anticoagulanti (warfarin, acenocumarolo) ed altri FANS: la contemporanea somministrazione può incrementare la frequenza degli effetti collaterali, incluso il rischio di sanguinamento.
  • Insulina ed antidiabetici orali (gliburide, nateglinide ed altri): gli effetti collaterali di queste sostanze (ed in particolare il rischio di ipoglicemia), possono aumentatare a seguito della somministrazione di salicilato di magnesio.
  1. ^ AS. Alam, D. Gregoriades, Physicochemical properties of magnesium salicylate., in J Pharm Sci, vol. 70, n. 8, Ago 1981, pp. 961-2, PMID 7310674.
  2. ^ AS. Alam, D. Gregoriades; AR. Imondi, Bioavailability of magnesium salicylate., in J Pharm Pharmacol, vol. 33, n. 12, Dec 1981, pp. 792-3, PMID 6121854.
  3. ^ S. Gabardi, L. Luu, Nonprescription analgesics and their use in solid-organ transplantation: a review., in Prog Transplant, vol. 14, n. 3, Set 2004, pp. 182-90, PMID 15495777.