Gli amori di Suzanna Andler
Gli amori di Suzanna Andler | |
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Titolo originale | Suzanna Andler |
Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Francia |
Anno | 2021 |
Durata | 91 min |
Genere | drammatico |
Regia | Benoît Jacquot |
Soggetto | Marguerite Duras, dall'omonima pièce teatrale |
Sceneggiatura | Benoît Jacquot |
Produttore | Kristina Larsen |
Casa di produzione | Les Films du Lendemain |
Fotografia | Christophe Beaucarne |
Montaggio | Julia Grégory |
Scenografia | Pascale Consigny |
Costumi | Elsa Capus |
Trucco | Virginie Berland |
Art director | Pascale Consigny |
Interpreti e personaggi | |
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Gli amori di Suzanna Andler (Suzanna Andler) è un film del 2021 diretto da Benoît Jacquot, tratto dall'omonima pièce teatrale di Marguerite Duras.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Costa Azzurra, anni '60. Suzanna Andler, elegante donna sulla quarantina, è alla ricerca di una villa da affittare per le successive vacanze estive. Un agente immobiliare le propone una bellissima costruzione sulle colline alle spalle di Saint-Tropez, affacciata sul Mediterraneo: una dimora ideale per una famiglia che lui ritiene perfetta, ma donna si affretta a deluderlo precisando di essere una delle donne più tradite di tutta la Costa Azzurra. Da molti anni infatti, il marito Jean, ricco imprenditore che si è servito di lei per tenere a galla la sua attività, intrattiene relazioni con altre donne, alcune delle quali anche conosciute da Suzanna.
Nella sontuosa villa, Suzanna viene raggiunta dal suo giovane amante Michel, giornalista squattrinato, e comincia a fare i conti con sé stessa: costretta a sottostare alle ipocrisie imposte dalle convenzioni sociali, ai suoi doveri di moglie e di madre, a una quotidianità che le è troppo stretta, la donna esprime il suo disperato bisogno di libertà, ma i dialoghi continuano a svolgersi in un intreccio di bugie tra lei, Michel, suo marito Jean (che è anche al corrente della relazione fra i due) e Monique, amica di Suzanna ma anche ex amante di Jean.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il dramma di Marguerite Duras era già stato oggetto di una trasposizione cinematografica nel 1977 (Baxter, Vera Baxter) diretta (e poi rinnegata) dalla stessa autrice. Jacquot, amico della Duras, si impegnò a girarne una seconda versione, ma il progetto non fu mai realizzato. Quasi trent'anni dopo la sua morte, Jacquot riprende la sua promessa e rende omaggio all'autrice mettendo in scena una pellicola che, nell'intento di rispettare le unità di tempo, di luogo e di azione, risulta alla fine un'opera teatrale più che un film[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Film TV, n. 28, p. 105, 2023