Futuri uniti d’Africa è un’antologia di 18 racconti scritti dalle migliori autrici e autori provenienti da Nigeria, Botswana, Sud Africa, Rwanda, Malawi, Kenya, Uganda e Zimbabwe. Con le sue immense diversità e varietà di culture – dove natura, tradizioni e tecnologie si scontrano e fondono con risultati spesso contrastanti – l’Africa ha tanto da offrire al futuro dell’umanità. Queste storie, infatti, spaziano dall’uso della blockchain per migliorare l’agricoltura, al mind-uploading per comunicare con i vivi e con i morti, dagli sviluppi delle intelligenze artificiali applicate ai rapporti familiari, amorosi e lavorativi, fino all’esplorazione di possibili conflitti bellici, economici e religiosi. Scenari fantastici, affascinanti e ambigui che consentono al continente africano – seppure nell’immaginazione e nel futuro – di affrancarsi in maniera faticosa e forse definitiva da secoli di colonialismo, imperialismo e ingiustizia climatica. INDICE DEI RACCONTI Prefazione: Atti di coraggio di Nicoletta Vallorani Introduzione: Perché l’Africa ha bisogno di creare più fantascienza di Wole Talabi Scrutare verso il Sole di Clifton Gachagua Tappeti galleggianti di Mohale Mashigo Il test di regressione di Wole Talabi Istantanee virtuali di Tlotlo Tsamaase La sua seconda pella di foca di Lauren Beukes Modi nuovissimi (di perderti un’altra volta e un’altra volta ancora) di Blaize M. Kaye Il villaggio del diavolo di Dayo Adewunmi Ntwari Quel che disse il morto di Chinelo Onwualu Nella blockchain noi confidiamo di Solomon King Benge Afrinewsia di Yazeed Dezele Corpi Ospiti di Tendai Huchu Le donne vengono da Venere di Tiseke Chilima Piedi di metallo di Temitayo Olofinlua Riunione di famiglia di Mazi Nwonwo Computer femmina cercarsi, candidarsi all’interno di Innocent Chizaram Ilo Sunset Blues di Wanini Kimemiah L’ultima narratrice di Dilman Dila Diario di un pirata del DNA di Stephen Embleton
Francesco Verso (Bologna, 1973) is a multiple-award Science Fiction writer and editor. He has published: Antidoti umani, e-Doll, Nexhuman, Bloodbusters, Futurespotting and I camminatori (made of The Pulldogs and No/Mad/Land). Nexhuman and Bloodbusters have been published in Italy, US, UK and China. I camminatori will be published by Flame Tree Press as The Roamers in Spring 2023. He works as editor of Future Fiction, scouting and translating the best SF from 12 languages and more than 30 countries. He’s the Honorary Director of the Fishing Fortress SF Academy of Chongqing. He may be found online at www.futurefiction.org.
Antologia di Fantascienza scritti da autori africani (non afro-discendenti) che esplorano per lo più il tema del rapporto tra uomo, natura e tecnologia. Come in tutte le antologie, la qualità dei racconti è un po' discontinua con alcuni che non lasciano molto e altri molto interessanti, originali e ben scritti (in particolare "Il test di regressione", "La sua seconda pelle di Foca", "Modi nuovissimi", "Corpi Ospiti", "Le donne vengono da venere"). La qualità rimane comunque piuttosto alta. Un modo per conoscere nuovi autori (alcuni dei quali già pubblicati in Italia) e leggere fantascienza con temi, ambientazioni e ispirazioni diverse da quelli della fantascienza anglosassone più diffusa e conosciuta.
Ha del potenziale. Diverse storie le ho saltate, non mi hanno preso. In altre ho trovato originalità e lungimiranza. Sostengo la promozione della fantascienza scritta da autori africani, merita attenzione, nel mondo e in Italia.
Nonostante il genere del racconto breve non sia decisamente di mio gusto, questa raccolta di 18 racconti mi ha permesso di assaggiare autori che altrimenti avrei faticato a conoscere.
Ogni racconto ha un'introduzione all'autore che secondo me, in alcuni casi, andrebbe rivista perché non ci sono riferimenti geografici (gli autori arrivano da diverse nazioni) e perché risultano essere semplicemente degli elenchi dei libri precedenti, molti dei quali non arrivati sul mercato italiano.
Almeno l'ottanta percento dei racconti mi è piaciuto molto: in generale, si concentrano su tematiche di modifiche del corpo e di convivenza futura di tecnologia e natura. Alcuni racconti fanno una delicatezza e una concretezza davvero caratteristica della letteratura africana. Altri mi hanno convinto meno perché sembrano voler copiare lo stile americano commerciale. In generale però sono davvero felice di avere affrontato questo piccolo viaggio
Disclaimer: conosco l'editore e collaboro con lui. Anti-disclaimer: conosco l'Africa e cerco di collaborare con lei.
S’io fossi pinna… e tu, vorresti esserlo? E se non pinna né fòco, vorresti essere... foca, pianta, un’altra persona? Penso che, se fosse possibile, molti lo vorrebbero. In moltissimi vorrebbero sapere come farlo e possono chiederlo a quella “scienza fantastica” che malamente chiamiamo fantascienza. E’ questo il flusso emotivo di Futuri Uniti d’Africa, la raccolta di racconti di Future Fiction (2021). Una raccolta di racconti da autori africani, Dalla Nigeria al Sudafrica, dal Kenya al Malawi e via ripartendo. Spunti tecnologici portano a critiche sociali o a riflessioni morali su ciò che siamo noi, su cos’è la diversità, su quale sia il nostro ruolo nel mondo. Per vedere blu come la pianta di Wanini Kimemiah, o percepire le tre dimensioni della libertà come la foca braccata di Lauren Beukes, bisogna avere fantasia. Tanta fantasia. Lo stesso coraggio serve, badate bene, per essere un robot, un androide o un ginoide in un pianeta a scelta, purché vicino (Marte o Venere insieme alla coppia Terra-Luna). O per confrontarsi con la famiglia di provenienza e la sua probabile fine, o quella di destinazione con figli di origine anche diversa dal classico rapporto tra uomo e donna. L’approccio alla tecnologia è cambiato. Trattati, corsi e laboratori sono alcune delle vie percorribili. Esistono altri percorsi, come il viaggio della mente. E’ sufficiente e consigliato prendere un visto per i Futuri Uniti d’Africa, il risultato di svariati anni di scouting che Francesco Verso, scrittore ed editore, ha compiuto sui canali noti (come il premio Nommo) e meno noti ci quali afferiscono autori africani. Ogni tecnologia può avere una valenza positiva e una negativa. Come dice Lauren Beukes nel suo incredibile racconto “La sua seconda pelle di foca”, la natura è la tecnologia più dirompente che abbiamo e sta a noi imparare ad usarla bene.
Come ogni antologia ha racconti migliori e altri peggiori, a me in generale è piaciuto. Soprattutto alcuni racconti mi hanno dato davvero tanto da diversi punti di vista: -Tappeti galleggianti di Mohale Mashigo Mi ha colpito l'immagine del futuro distopico creata, con uomini che abitano nell'acqua
-Il test di regressione di Wole Talabi il migliore racconto della raccolta a mio parere, con un bellissimo spunto
- Modi nuovissimi (di perderti un’altra volta e un’altra volta ancora) di Blaize M. Kaye Molto bello e interessante da leggere
Menzione poi a Sunset Blues per l'utilizzo della schwa ma il racconto in sé non mi è piaciuto troppo
Antologia molto interessante di sci-fi da autori africani. Modi nuovissimi (di perderti un’altra volta e un’altra volta ancora) il punto più alto della raccolta senza ombra di dubbio.