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Desperation / The Regulators: Box Set
The Regulators is a novel by Stephen King under the pseudonym Richard Bachman. It was published in 1996 at the same time as its "mirror" novel, Desperation. The two novels represent parallel universes relative to one another, and most of the characters present in one novel's world also exist in the other novel's reality, albeit in different circumstances. Additionally, the hardcover editions of each novel, if set side by side, make a complete painting, and on the back of each cover is also a peek at the opposite's cover.
1075 pages, Hardcover
First published January 1, 1996
About the author
Stephen King
2,530 books857k followersStephen Edwin King was born the second son of Donald and Nellie Ruth Pillsbury King. After his father left them when Stephen was two, he and his older brother, David, were raised by his mother. Parts of his childhood were spent in Fort Wayne, Indiana, where his father's family was at the time, and in Stratford, Connecticut. When Stephen was eleven, his mother brought her children back to Durham, Maine, for good. Her parents, Guy and Nellie Pillsbury, had become incapacitated with old age, and Ruth King was persuaded by her sisters to take over the physical care of them. Other family members provided a small house in Durham and financial support. After Stephen's grandparents passed away, Mrs. King found work in the kitchens of Pineland, a nearby residential facility for the mentally challenged.
Stephen attended the grammar school in Durham and Lisbon Falls High School, graduating in 1966. From his sophomore year at the University of Maine at Orono, he wrote a weekly column for the school newspaper, THE MAINE CAMPUS. He was also active in student politics, serving as a member of the Student Senate. He came to support the anti-war movement on the Orono campus, arriving at his stance from a conservative view that the war in Vietnam was unconstitutional. He graduated in 1970, with a B.A. in English and qualified to teach on the high school level. A draft board examination immediately post-graduation found him 4-F on grounds of high blood pressure, limited vision, flat feet, and punctured eardrums.
He met Tabitha Spruce in the stacks of the Fogler Library at the University, where they both worked as students; they married in January of 1971. As Stephen was unable to find placement as a teacher immediately, the Kings lived on his earnings as a laborer at an industrial laundry, and her student loan and savings, with an occasional boost from a short story sale to men's magazines.
Stephen made his first professional short story sale ("The Glass Floor") to Startling Mystery Stories in 1967. Throughout the early years of his marriage, he continued to sell stories to men's magazines. Many were gathered into the Night Shift collection or appeared in other anthologies.
In the fall of 1971, Stephen began teaching English at Hampden Academy, the public high school in Hampden, Maine. Writing in the evenings and on the weekends, he continued to produce short stories and to work on novels.
Stephen attended the grammar school in Durham and Lisbon Falls High School, graduating in 1966. From his sophomore year at the University of Maine at Orono, he wrote a weekly column for the school newspaper, THE MAINE CAMPUS. He was also active in student politics, serving as a member of the Student Senate. He came to support the anti-war movement on the Orono campus, arriving at his stance from a conservative view that the war in Vietnam was unconstitutional. He graduated in 1970, with a B.A. in English and qualified to teach on the high school level. A draft board examination immediately post-graduation found him 4-F on grounds of high blood pressure, limited vision, flat feet, and punctured eardrums.
He met Tabitha Spruce in the stacks of the Fogler Library at the University, where they both worked as students; they married in January of 1971. As Stephen was unable to find placement as a teacher immediately, the Kings lived on his earnings as a laborer at an industrial laundry, and her student loan and savings, with an occasional boost from a short story sale to men's magazines.
Stephen made his first professional short story sale ("The Glass Floor") to Startling Mystery Stories in 1967. Throughout the early years of his marriage, he continued to sell stories to men's magazines. Many were gathered into the Night Shift collection or appeared in other anthologies.
In the fall of 1971, Stephen began teaching English at Hampden Academy, the public high school in Hampden, Maine. Writing in the evenings and on the weekends, he continued to produce short stories and to work on novels.
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Displaying 1 - 30 of 115 reviews
September 26, 2024
“God is Cruel. Sometimes he makes us live.” 🕊️
I LOVE when SK makes the child the Hero 💜🤗
Great F*cking Book!❣️
I LOVE when SK makes the child the Hero 💜🤗
Great F*cking Book!❣️
October 15, 2022
I VENDICATORI: Pessimo. Una stella e non di più. La storia ci sarebbe anche, ma viene penalizzata da una prolissità ai limiti del tollerabile, da una quantità di personaggi (spesso mere comparse inutili ai fini della storia) tale da render difficile seguirli tutti, da una ripetitività degli avvenimenti. Come se non bastasse, l'inizio è un po' troppo in medias res e si comincia a capir qualcosa solo dopo un centinaio di pagine almeno. Salvo appena una cinquantina di pagine verso la terza parte. Potete tranquillamente saltarlo, a mio parere.
DESPERATION: Inizio anche qui un po' tirato per le lunghe. Non c'era bisogno. Poi la trama prende il via e ritroviamo il buon vecchio King. Avvincente la storia, interessanti i personaggi, molta suspence. Qualche scivolone a livello di credibilità delle soluzioni scelte dai protagonisti e qualche frase di troppo modello film americano, forse. Per il resto una buona storia. Quattro stelle.
DESPERATION: Inizio anche qui un po' tirato per le lunghe. Non c'era bisogno. Poi la trama prende il via e ritroviamo il buon vecchio King. Avvincente la storia, interessanti i personaggi, molta suspence. Qualche scivolone a livello di credibilità delle soluzioni scelte dai protagonisti e qualche frase di troppo modello film americano, forse. Per il resto una buona storia. Quattro stelle.
February 8, 2021
Ho letto I vendicatori nella nuova edizione di Sperling & Kupfer. Si tratta di un libro intitolato La forza del male che al suo interno contiene, appunto, I vendicatori, ma anche Desperation, essendo i due romanzi di Stephen King – anche se I vendicatori è stato scritto con lo pseudonimo di Richard Bachman – collegati tra loro. Ho deciso quindi di fare un articolo unico dove parlerò di entrambi i libri.
Con I vendicatori ci troviamo a Wentworth, in Ohio, e la vita in Popolar Street scorre tranquilla, almeno fino a quando una violenza inaudita si scatena su quella piccola comunità. Su di loro si abbattono i vendicatori, personaggi immaginari che hanno preso vita, oltre che una dimensione molto più grande del normale. Questi strani esseri guidano degli Astrocarri colorati: quello rosso è Tracciante, quello giallo Giustizia, quello blu Libertà, quello nero Sterminio, che appartiene al cattivo della situazione, quello d’argento è di Grugno-Grunge, e quello rosa di Cassie Styles, a cui Seth è particolarmente legato emotivamente.
Se vi state chiedendo chi sia Seth, ve lo dico subito. È un bambino autistico che, forse proprio per questo, è speciale, e lo è soprattutto per Tak, una forza oscura, malvagia, diabolica e informe, che è entrato nel corpo di Seth e che spesso riesce a prendere il sopravvento sul piccolo.
Vi dico subito che a me questo libro è piaciuto. Mi ha intrattenuta, mi ha tenuto incollata alle pagine per tutto il tempo, ho avuto la mia dose di ansia e angoscia quotidiana. Ho trovato interessante l’idea di dare vita a dei giocattoli – questa cosa tra l’altro mi ha ricordato il film Small Soldiers, che devo dire non ha recensioni proprio positive, ma io da piccola lo adoravo e non so nemmeno quante volte l’ho visto – ma anche a un luogo come il deserto e animali come gli avvoltoi, per citarne uno, che hanno le caratteristiche dei disegni di un bambino. Voglio dire, pensiamo se i disegni mostruosi, in tutti i sensi, dei nostri piccoli pargoletti, della nostra sorellina o del nostro cuginetto, di punto in bianco prendono vita. C’è seriamente da aver paura!
E se devo essere del tutto sincera, il finale mi ha pure stupito. Non me l’aspettavo. A pensarci bene, è un finale da Stephen King, sicuramente, ma non so perché ero convinta andasse in un altro modo.
Come dicevo all’inizio, I vendicatori è legato al romanzo intitolato Desperation. Effettivamente ne I vendicatori questo luogo – sì, Desperation è il nome di un luogo, chi non vorrebbe vivere in un posto così! – viene citato più volte. Per quanto riguarda altre citazioni ad altre opere di Stephen King, a un certo punto si parla di un occhio rosso, e non pensare alla Torre Nera è impossibile. Ci sono poi due riferimenti a Shining, in uno si cita proprio il libro, nell’altro si parla dell’Overlook di Stephen King.
Si leggono poi riferimenti ad altre autrici come Shirley Jackson, che sapete essere spesso presente nei libri di King, e Agatha Christie. In quest’ultimo caso si nominano due personaggi molto famosi nati dalla penna della famosa scrittrice di gialli: Hercule Poirot e Miss Marple.
In Desperation, un agente di polizia, Collie Entragian, con dei pretesti ferma alcune persone in transito sulla strada statale. La famiglia Carver, a bordo di un camper, viene fermata con una banda chiodata; Peter e Mary vengono fermati per un controllo e vengono trovati in possesso di marijuana, di cui loro in realtà non sanno nulla; Johnny, autore in cerca di ispirazione per il suo nuovo libro, viene fermato, e anche lui viene trovato in possesso di erba e viene così portato in prigione.
Pian piano tutti i prigionieri si rendono conto che a Desperation, sperduto paese minerario del Nevada, le cose sono molto strane, e anche il poliziotto non sembra molto per la quale. Effettivamente dalla miniera si è sprigionata una forza malvagia, Tak, la quale si è impossessata del corpo di Entragian.
Desperation condivide con I vendicatori i nomi di alcuni personaggi, anche se in questo libro ci sono alcune differenze come per esempio l’età, la personalità o il grado di parentela. Non si possono non notare comunque i rimandi al romanzo uscito in contemporanea, nel 1996, con lo pseudonimo di Richard Bachman, che non veniva usato da King da più di dieci anni. Desperation era già stato nominato nel romanzo precedente, ovviamente Tak è sempre lui, così come la famosa miniera da cui tutto ha avuto inizio, per non parlare dei riferimenti ai Motokop 2200.
Come sempre Stephen King ci delizia con altri riferimenti ai suoi romanzi come Rose Madder (in questo volume infatti una delle protagoniste è Cynthia Smith, un membro dell’associazione per donne maltrattate Figlie e Sorelle); vengono poi citati Misery e i tommyknockers, importanti nel libro Le creature del buio.
Come non citare poi i riferimenti alla Torre Nera. Desperation sa di Torre Nera in ogni pagina. A prescindere dalle citazioni, l’atmosfera di Desperation è impregnata delle stesse sensazioni che si ritrovano nella famosa saga scritta dall’autore.
Devo dire che Desperation mi è piaciuto tanto. La storia inizia subito col botto, e già dalle prime pagine si prova quell’ansia e quell’angoscia tipica quando si legge un romanzo di Stephen King. Sicuramente poi nel corso della narrazione ci sono delle digressioni che rimandano al passato di alcuni protagonisti, ma sono digressioni che hanno comunque un senso ai fini della storia. Rappresentano anche una sorta di intermezzo che permette al lettore di riprendere fiato e di rallentare il battito cardiaco, per poi venire catapultato nuovamente nel terrore e nella follia provocata da Tak.
Desperation, rispetto a I vendicatori, mi è piaciuto leggermente di più, ma trovo entrambi i romanzi decisamente validi. Vi consiglio quindi di leggerli entrambi, magari acquistati nel volume unico che prende il titolo La forza del male e che vede le copertine dei due libri messe insieme a costituire un’unica immagine, opera di Mark Ryden.
Con I vendicatori ci troviamo a Wentworth, in Ohio, e la vita in Popolar Street scorre tranquilla, almeno fino a quando una violenza inaudita si scatena su quella piccola comunità. Su di loro si abbattono i vendicatori, personaggi immaginari che hanno preso vita, oltre che una dimensione molto più grande del normale. Questi strani esseri guidano degli Astrocarri colorati: quello rosso è Tracciante, quello giallo Giustizia, quello blu Libertà, quello nero Sterminio, che appartiene al cattivo della situazione, quello d’argento è di Grugno-Grunge, e quello rosa di Cassie Styles, a cui Seth è particolarmente legato emotivamente.
Se vi state chiedendo chi sia Seth, ve lo dico subito. È un bambino autistico che, forse proprio per questo, è speciale, e lo è soprattutto per Tak, una forza oscura, malvagia, diabolica e informe, che è entrato nel corpo di Seth e che spesso riesce a prendere il sopravvento sul piccolo.
Vi dico subito che a me questo libro è piaciuto. Mi ha intrattenuta, mi ha tenuto incollata alle pagine per tutto il tempo, ho avuto la mia dose di ansia e angoscia quotidiana. Ho trovato interessante l’idea di dare vita a dei giocattoli – questa cosa tra l’altro mi ha ricordato il film Small Soldiers, che devo dire non ha recensioni proprio positive, ma io da piccola lo adoravo e non so nemmeno quante volte l’ho visto – ma anche a un luogo come il deserto e animali come gli avvoltoi, per citarne uno, che hanno le caratteristiche dei disegni di un bambino. Voglio dire, pensiamo se i disegni mostruosi, in tutti i sensi, dei nostri piccoli pargoletti, della nostra sorellina o del nostro cuginetto, di punto in bianco prendono vita. C’è seriamente da aver paura!
E se devo essere del tutto sincera, il finale mi ha pure stupito. Non me l’aspettavo. A pensarci bene, è un finale da Stephen King, sicuramente, ma non so perché ero convinta andasse in un altro modo.
Come dicevo all’inizio, I vendicatori è legato al romanzo intitolato Desperation. Effettivamente ne I vendicatori questo luogo – sì, Desperation è il nome di un luogo, chi non vorrebbe vivere in un posto così! – viene citato più volte. Per quanto riguarda altre citazioni ad altre opere di Stephen King, a un certo punto si parla di un occhio rosso, e non pensare alla Torre Nera è impossibile. Ci sono poi due riferimenti a Shining, in uno si cita proprio il libro, nell’altro si parla dell’Overlook di Stephen King.
Si leggono poi riferimenti ad altre autrici come Shirley Jackson, che sapete essere spesso presente nei libri di King, e Agatha Christie. In quest’ultimo caso si nominano due personaggi molto famosi nati dalla penna della famosa scrittrice di gialli: Hercule Poirot e Miss Marple.
In Desperation, un agente di polizia, Collie Entragian, con dei pretesti ferma alcune persone in transito sulla strada statale. La famiglia Carver, a bordo di un camper, viene fermata con una banda chiodata; Peter e Mary vengono fermati per un controllo e vengono trovati in possesso di marijuana, di cui loro in realtà non sanno nulla; Johnny, autore in cerca di ispirazione per il suo nuovo libro, viene fermato, e anche lui viene trovato in possesso di erba e viene così portato in prigione.
Pian piano tutti i prigionieri si rendono conto che a Desperation, sperduto paese minerario del Nevada, le cose sono molto strane, e anche il poliziotto non sembra molto per la quale. Effettivamente dalla miniera si è sprigionata una forza malvagia, Tak, la quale si è impossessata del corpo di Entragian.
Desperation condivide con I vendicatori i nomi di alcuni personaggi, anche se in questo libro ci sono alcune differenze come per esempio l’età, la personalità o il grado di parentela. Non si possono non notare comunque i rimandi al romanzo uscito in contemporanea, nel 1996, con lo pseudonimo di Richard Bachman, che non veniva usato da King da più di dieci anni. Desperation era già stato nominato nel romanzo precedente, ovviamente Tak è sempre lui, così come la famosa miniera da cui tutto ha avuto inizio, per non parlare dei riferimenti ai Motokop 2200.
Come sempre Stephen King ci delizia con altri riferimenti ai suoi romanzi come Rose Madder (in questo volume infatti una delle protagoniste è Cynthia Smith, un membro dell’associazione per donne maltrattate Figlie e Sorelle); vengono poi citati Misery e i tommyknockers, importanti nel libro Le creature del buio.
Come non citare poi i riferimenti alla Torre Nera. Desperation sa di Torre Nera in ogni pagina. A prescindere dalle citazioni, l’atmosfera di Desperation è impregnata delle stesse sensazioni che si ritrovano nella famosa saga scritta dall’autore.
Devo dire che Desperation mi è piaciuto tanto. La storia inizia subito col botto, e già dalle prime pagine si prova quell’ansia e quell’angoscia tipica quando si legge un romanzo di Stephen King. Sicuramente poi nel corso della narrazione ci sono delle digressioni che rimandano al passato di alcuni protagonisti, ma sono digressioni che hanno comunque un senso ai fini della storia. Rappresentano anche una sorta di intermezzo che permette al lettore di riprendere fiato e di rallentare il battito cardiaco, per poi venire catapultato nuovamente nel terrore e nella follia provocata da Tak.
Desperation, rispetto a I vendicatori, mi è piaciuto leggermente di più, ma trovo entrambi i romanzi decisamente validi. Vi consiglio quindi di leggerli entrambi, magari acquistati nel volume unico che prende il titolo La forza del male e che vede le copertine dei due libri messe insieme a costituire un’unica immagine, opera di Mark Ryden.
April 15, 2020
The first King book I ever read. It got me hooked back in 2000. It’s absolutely incredible and, surprisingly, one of his least-remembered. That hardcover art is insane. The best cover art ever. Why are his covers so lame now??
June 3, 2011
Wow, I can't believe I'm giving a Stephen King novel three stars, but I am. Normally I love everything he writes, but this one...I'm not sure. The writing itself was, as always, excellent. I think where it fell apart for me is when it became all God-crazy. I understand the message, and for the most part I think it's a great one, but it came across as somewhat crazy-bible-thumper-pushing-religion-up-my-nose-like.
It's quite a long read too and I almost gave up in a couple of places. When they went into the theater the tension dipped for a few chapters. I know that the story-telling and flashback-type things were necessary to understand Tak and what happened at the mine and he did it with dialogue which helped avoid info-dumping, but if I didn't already know this author and was confident there'd be a payoff in the end, I'd have set the book down at that point.
Ahh, the ending...meh. I won't give it away and maybe lots of people enjoyed it and found it touching or poignant, or whatever it is that gives you a warm fuzzy feeling inside, but I was disappointed. The thing that usually keeps me reading throughout his books is the guarantee of an unexpected and strange ending. This one wasn't either. I expected it from the point that Johnny left the group and it wasn't strange at all. Mr. King, where's my strange? I want my strange.
Kidding. Would I recommend Desperation? Depends on the reader. Those who are fans of King for his style and voice won't be disappointed. Those who are fans because of his "typical" plotting style and characterization may not like it as much as other King novels. Those who haven't read King before I recommend you pick up Misery, IT, Christine, Shawshank Redemption, The Green Mile, or Duma Key first.
It's quite a long read too and I almost gave up in a couple of places. When they went into the theater the tension dipped for a few chapters. I know that the story-telling and flashback-type things were necessary to understand Tak and what happened at the mine and he did it with dialogue which helped avoid info-dumping, but if I didn't already know this author and was confident there'd be a payoff in the end, I'd have set the book down at that point.
Ahh, the ending...meh. I won't give it away and maybe lots of people enjoyed it and found it touching or poignant, or whatever it is that gives you a warm fuzzy feeling inside, but I was disappointed. The thing that usually keeps me reading throughout his books is the guarantee of an unexpected and strange ending. This one wasn't either. I expected it from the point that Johnny left the group and it wasn't strange at all. Mr. King, where's my strange? I want my strange.
Kidding. Would I recommend Desperation? Depends on the reader. Those who are fans of King for his style and voice won't be disappointed. Those who are fans because of his "typical" plotting style and characterization may not like it as much as other King novels. Those who haven't read King before I recommend you pick up Misery, IT, Christine, Shawshank Redemption, The Green Mile, or Duma Key first.
August 3, 2019
they should be read back to back
nothing special but a genious concept
nothing special but a genious concept
Read
January 10, 2022This book was amazing!!! I was scared to death. It had so many twists and turns!!
July 11, 2022
Perhaps my fav of King's work.
August 3, 2022
TAK!
Nulla da dire sulla scrittura del maestro King, impeccabile
Nella parte iniziale vedremo come i nostri protagonisti si ritrovano a Desperation, una cittadina dispersa nel deserto del Nevada, dove qualcosa di strano aleggia nell’aria, infatti a vegliare sull'ordine pubblico c'è Collie Entragian, un poliziotto con un senso dell'ordine e della legge del tutto particolare.
Sono numerosi i personaggi del racconto, ma tutti ben presentati, dettagliati e con la propria identità. Questo porta ad avere diversi passaggi da una scena all’altra per seguire le vicende individuali dei personaggi, tenendomi incollata alle pagine curiosa di sapere cosa succedesse dopo.
Parlando sempre di personaggi, ho trovato Collie veramente inquietante, le descrizioni dei cadaveri e delle decomposizioni mi hanno abbastanza disgustata (ma era proprio quello lo scopo che volevo raggiungere con la lettura di questo titolo).
Personalmente ho patito parecchio la presenza ingombrante della fede da metà racconto e che ci accompagna fino alla fine del libro, ma questo non l’ha resa una lettura non piacevole, anzi, però ha influito parecchio sulla mia valutazione.
Nulla da dire sulla scrittura del maestro King, impeccabile
Nella parte iniziale vedremo come i nostri protagonisti si ritrovano a Desperation, una cittadina dispersa nel deserto del Nevada, dove qualcosa di strano aleggia nell’aria, infatti a vegliare sull'ordine pubblico c'è Collie Entragian, un poliziotto con un senso dell'ordine e della legge del tutto particolare.
Sono numerosi i personaggi del racconto, ma tutti ben presentati, dettagliati e con la propria identità. Questo porta ad avere diversi passaggi da una scena all’altra per seguire le vicende individuali dei personaggi, tenendomi incollata alle pagine curiosa di sapere cosa succedesse dopo.
Parlando sempre di personaggi, ho trovato Collie veramente inquietante, le descrizioni dei cadaveri e delle decomposizioni mi hanno abbastanza disgustata (ma era proprio quello lo scopo che volevo raggiungere con la lettura di questo titolo).
Personalmente ho patito parecchio la presenza ingombrante della fede da metà racconto e che ci accompagna fino alla fine del libro, ma questo non l’ha resa una lettura non piacevole, anzi, però ha influito parecchio sulla mia valutazione.
November 3, 2015
I read the Regulators before reading Desperation and have to say that Desperation is the better of the two novels. They both are exceptional, but Desperation goes so much deeper into the psyche of the characters and the story in general is more layered and developed. The Regulators as good as it is, almost reads like a close to final draft. It lacks the depth and sophistication of Desperation.
One of the most amazing things about these two books is how King basically created a story out of another story. No matter which you read first, you'll see appearances of characters in both stories, but he scrambles things up so that although the characters share some of the same attributes, they are completely different. It's a totally different way to approach story writing. It's something I've never experienced before and thoroughly enjoyed. Other times there are lines of dialogue that appear in one story and then in another story in a different context. This gives the novels a real sense of deja vu, a surrealistic perspective that makes you feel like your reading books from a parallel universe.
In my life time, I have read most of Kings books. He is beyond a master story teller. He has a way of writing that is light years ahead of most writers of any genre. He's known as a horror writer, but he has such a mastery of the language, such a well developed mental lexicon that he could write pretty much anything he wanted and do it better than anybody else. I think that one of my favorite parts of The Regulators is when King is describing a neighborhood and the people who live there and casually mentions a residence that is now vacated. Most writers would leave things at that, but later on in the story he describes why the house is vacated, a mini sub story that goes full circle back into the story and strengthens the narrative. It's just a brilliant piece of writing.
Read both of these books. You won't be disappointed.
One of the most amazing things about these two books is how King basically created a story out of another story. No matter which you read first, you'll see appearances of characters in both stories, but he scrambles things up so that although the characters share some of the same attributes, they are completely different. It's a totally different way to approach story writing. It's something I've never experienced before and thoroughly enjoyed. Other times there are lines of dialogue that appear in one story and then in another story in a different context. This gives the novels a real sense of deja vu, a surrealistic perspective that makes you feel like your reading books from a parallel universe.
In my life time, I have read most of Kings books. He is beyond a master story teller. He has a way of writing that is light years ahead of most writers of any genre. He's known as a horror writer, but he has such a mastery of the language, such a well developed mental lexicon that he could write pretty much anything he wanted and do it better than anybody else. I think that one of my favorite parts of The Regulators is when King is describing a neighborhood and the people who live there and casually mentions a residence that is now vacated. Most writers would leave things at that, but later on in the story he describes why the house is vacated, a mini sub story that goes full circle back into the story and strengthens the narrative. It's just a brilliant piece of writing.
Read both of these books. You won't be disappointed.
January 16, 2022
Mi dispiace tanto, davvero, dare una valutazione così negativa a Stephen King, un autore che ho amato in tutti gli altri libri che ho letto.
Ma qui non ce l'ho fatta. Ho abbandonato questo romanzo verso il secondo capitolo di Desperation, e forse era un po' presto dato che in molti mi hanno detto che Desperation è migliore rispetto a I vendicatori, ma dato che a quest'ultimo avrei dato zero stelle, sapevo già che non mi sarebbe piaciuto nemmeno il secondo libro, e non volevo finire in blocco costringendomi a terminarlo.
Ormai è quasi un anno che La forza del male mi aspetta in libreria per terminare la lettura, ma mi è bastato leggere due pagine in più per capire che questo libro non fa per me.
Ed è giusto, non è possibile che tutti i libri di King vengano apprezzati allo stesso modo.
Quindi per me una stella, mi dispiace ma l'ho odiato. I vendicatori è stato confusionario a dir poco, con una ventina (e non esagero) di personaggi tutti identici se non per il nome. Tak è arrivato verso pagina 300, ma non ne sono nemmeno sicuro perché ho saltato diverse parti del libro prima di abbandonarlo definitivamente. Le ultime cento pagine de I vendicatori le ho completamente saltate, sperando che Desperation fosse migliore, ed effettivamente nella ventina di pagine che ho letto ho capito qualcosa in più, rispetto al primo libro, ma la storia stava già prendendo una piega molto simile a I vendicatori, e sinceramente non ho intenzione di finire di nuovo nel blocco del lettore.
Come ho detto, non tutti i libri di King possono piacermi, è normale, visto il numero di romanzi che ha scritto.
Spero solo che un giorno mi venga la voglia di rileggere da capo La forza del male, almeno per migliorare la mia recensione.
Ma qui non ce l'ho fatta. Ho abbandonato questo romanzo verso il secondo capitolo di Desperation, e forse era un po' presto dato che in molti mi hanno detto che Desperation è migliore rispetto a I vendicatori, ma dato che a quest'ultimo avrei dato zero stelle, sapevo già che non mi sarebbe piaciuto nemmeno il secondo libro, e non volevo finire in blocco costringendomi a terminarlo.
Ormai è quasi un anno che La forza del male mi aspetta in libreria per terminare la lettura, ma mi è bastato leggere due pagine in più per capire che questo libro non fa per me.
Ed è giusto, non è possibile che tutti i libri di King vengano apprezzati allo stesso modo.
Quindi per me una stella, mi dispiace ma l'ho odiato. I vendicatori è stato confusionario a dir poco, con una ventina (e non esagero) di personaggi tutti identici se non per il nome. Tak è arrivato verso pagina 300, ma non ne sono nemmeno sicuro perché ho saltato diverse parti del libro prima di abbandonarlo definitivamente. Le ultime cento pagine de I vendicatori le ho completamente saltate, sperando che Desperation fosse migliore, ed effettivamente nella ventina di pagine che ho letto ho capito qualcosa in più, rispetto al primo libro, ma la storia stava già prendendo una piega molto simile a I vendicatori, e sinceramente non ho intenzione di finire di nuovo nel blocco del lettore.
Come ho detto, non tutti i libri di King possono piacermi, è normale, visto il numero di romanzi che ha scritto.
Spero solo che un giorno mi venga la voglia di rileggere da capo La forza del male, almeno per migliorare la mia recensione.
June 7, 2008
Very strange pair of books but very enjoyable. Regulators by Bachman and Desperation by Stephen King are meant as a set, primarily because the cover art becomes on large picture when you place the book side by side. Also, both books have the same set of characters, except they have completely different roles and personalities from one story to another. Fascinating to read back to back.
March 29, 2011
I thought Desperation was better than The Regulators. Whereas I find both of the two stories to be 5 of 5 on the voting scale, I have to say that the boy who could talk to God was one of the most powerfully written characters, well other than John Coffee. I also found Johnny Marinville to be one of the most likable characters ever put on paper.
February 7, 2013
I liked these alot. I'm a fan of King/Bauchman anyway. He has a way with description of his characters. If I can't get into a book by the first few pages then I simply put it down but these were quite intriguing.
February 3, 2016
Il libro più inquietante mai scritto da King. Seriamente, soprattutto i primi capitoli fanno venire i brividi e ti mettono talmente tanta ansia che continuare a leggere è difficile.
Un libro stranissimo e particolare, ma allo stesso tempo bello!
Un libro stranissimo e particolare, ma allo stesso tempo bello!
October 23, 2010
This book was graphic. That's what i liked about it. It kept you reading. It described everything very well. I think Stephen King is an amazing author.
March 1, 2024
Desperation is a gripping novel from front to back. I had previously read "The Regulators," its sister novel, just before starting this book. Desperation is much better—laxatives don't play a pivotal role in the plot of this one.
More so than "The Regulators," this was definitely a horror novel, with some gruesome details and intense moments that I really enjoyed.
The themes of good and evil, along with the prevalence of God, were interesting and kept me engaged.
The character development in Desperation was solid, though at times the extensive cast was hard to keep track of.
"Tak," the evil entity of the novel, was unique and honestly terrifying. While not a novel premise, an evil spirit that possesses people and drives them to do evil, I found Tak engaging, and the mystery around his origins made me pay close attention to detail—maybe even requiring a second read.
I also really liked the setting for the novel in the American Southwest. The town of Desperation was interesting, compelling, and had me engaged to discover all of its secrets. The addition of possessed animals like coyotes and scorpions made the environment come to life, making the scenes spooky and enjoyable.
Finally, the ending was a very satisfying conclusion, completing a narrative arc of interesting characters in the novel. Highly recommend this one for thriller/horror enthusiasts.
More so than "The Regulators," this was definitely a horror novel, with some gruesome details and intense moments that I really enjoyed.
The themes of good and evil, along with the prevalence of God, were interesting and kept me engaged.
The character development in Desperation was solid, though at times the extensive cast was hard to keep track of.
"Tak," the evil entity of the novel, was unique and honestly terrifying. While not a novel premise, an evil spirit that possesses people and drives them to do evil, I found Tak engaging, and the mystery around his origins made me pay close attention to detail—maybe even requiring a second read.
I also really liked the setting for the novel in the American Southwest. The town of Desperation was interesting, compelling, and had me engaged to discover all of its secrets. The addition of possessed animals like coyotes and scorpions made the environment come to life, making the scenes spooky and enjoyable.
Finally, the ending was a very satisfying conclusion, completing a narrative arc of interesting characters in the novel. Highly recommend this one for thriller/horror enthusiasts.
February 2, 2013
Böse Zungen würden behaupten Stephen King war sich bewusst, dass dieser Roman kein gefeiertes Werk werden würde, als er sich entschlossen hat “Regulator” unter einem Pseudonym zu veröffentlichen. Umso erstaunlicher, dass er “Desperation” unter seinem eignen Namen veröffentlicht hat. Stephen King, der sonst mit durchdachten Handlungen und facettenreichen Charakteren aufwartet, erkennt man in diesen beiden Werken nicht als Autor wieder.
Die Aufteilung der Kapitel ist unkonventionell: Der Roman “Regulator” ist in 13. Kapitel aufgeteilt, die wiederrum in Unterkapitel aufgeteilt sind. Am Kapitel-Ende befinden sich “Einschübe” (vgl. Stephen Kings “Carrie”); Presse-Artikel, Briefe, (Einschub 6) ein Teil eines Originaldrehbuches oder andere Elemente, die nicht zu einer regulären Romanchronologie gehören, darstellen. “Desperation” ist in fünf Kapitel aufgeteilt, ebenfalls nochmals in Unterkapitel unterteilt, die Besonderheit der “Einschübe” findet sich hier aber nicht.
Verweise zur Dunklen-Turm-Reihe finden sich einige; So spricht Tak die Sprache der Toten, nutzt eine Götzenfigur, die es Can-Tah nennt, und seine Wirte bezeichnet es als Can-Tak.
Ich fasse diese beiden Romane in einer Rezension zusammen, weil sie thematisch identisch sind, aber – wie der Klappentext schon richtig beschreibt – sich der Schreibstil und die Sichtweise unterscheiden. Die Unterschiede sind für einen Leser, der die beiden Werke nur ein mal und in größerem Zeitabstand liest, kaum zu erkennen. Sie betreffen den Status der Charaktere, wie zum Beispiel im Fall von Collie Entragian, einer der Hauptcharaktere in “Desperation”, der in genanntem Roman aktiver Polizist ist, während er in “Regulator” ein ehemaliger Cop ist. Er stirbt in beiden Romanen. Oder Tom Billingsley, Tierarzt in Rente, stirbt in “Desperation” und überlebt in “Regulator”, während David Carver in “Desperation” ein 11 Jahre alter Junge ist und überlebt und in “Regulator” als Familienvater und Postangestellter dargestellt wird und stirbt.
“Desperation” ist auch der Name der Stadt, in dem die beiden Romane spielen, der Name “Regulator”/Regulatoren sind Gruppierungen innerhalb des King-Verse, vorrangig im Dark-Tower-Zyklus, von dem sich mehrere Elemente in den beiden Romanen wieder finden.
In “Glas” bezeichnen sich die Großen Sargjäger als Regulatoren.
“Die Regulatoren” ist im gleichnamigen Buch ein fiktiver Schwarz-Weiß-Film, der von einem Bergstädtchen in Colorado handelt, das von Wesen terrorisiert wird, die anfangs übernatürlich erscheinen, sich aber dann als Banditen entpuppen. Seth Garin, der von dem Dämon “Tak” besessene autistische Junge, ist ein großer Fan des Western. Tak beginnt die Straße zu terrorisieren, in der der Junge wohnt, und nutzt dabei “Power Wagons” und Figuren aus dem Film, die er durch seine immense Kraft real werden lässt.
In “Desperation” erklärt King/Bachmann, dass Tak eine böse Wesenheit ist, das in der China-Bergmine in der Nähe von Desperation haust. Erstmal stieß man 1859 auf den Dämon, eine Sprengung verschloß den Schacht für etwa 130 Jahre, doch dann wurde das Wesen erneut befreit. Tak ist ein vampirisches Wesen, er ernährt sich von der Lebensenergie seiner Wirte, doch er kann sich nie lange in einem menschlichen Körper halten, weil er zu mächtig und die Körper zu schwach sind. Die Körper nutzen sich schnell ab, schwellen an und Krankheiten, von denen der Wirt noch nichts wusste, bricht aus und zerstört den Körper binnen weniger Stunden oder Tage.
Collie Entragian (“Desperation”) ist der körperlich stärkste Wirt, doch Seth Garin ist Taks eigentlich Ziel, da der junge Autist über starke psychische Fähigkeiten verfügt, richtet als Besessener mehr Schaden an. Seth kam früh mit Tak in Kontakt, vermutlich ist der Dämon auch Auslöser für den Autismus. Wenige Tage nachdem Seth mit seiner Familie die Bergmine besucht hat, werden seine Eltern auf offener Straße erschossen und King lässt keinen Zweifel daran, dass Tak dafür verantwortlich war. Wie die Außerirdischen in “Duddits” unterläuft Tak der fatale Fehler die Kraft seines Wirt zu unterschätzen.
Tak kann man vermutlich den King’schen Außenseitern zuordnen, wie auch Pennywise, Perse, Dandelo und Rose Madder (usw.); Tak ist an einen Ort gebunden / gefangen, in diesem Fall an die Bergmine (ähnlich Rose Madder, die in dem gleichnamigen Bild gefangen ist), er ernährt sich in vampirischer Art und Weise von Menschen (wie sich Der Gott der Qual vom Schmerzen ernährt), er findet Vergnügen an dem was er tut (Tak selbst erklärt, dass er die Poplar Street zu einem Kriegsschauplatz gemacht hat, weil es ihm Freude bereitet, was vergleichbar ist mit Pennywise, dem es Spaß macht Kinder zu ängstigen), er kann in einer langen Ruhephase liegen (Perse “schlief” 80 Jahre), er ergreift Besitz von Menschen (wie Perse) und er steht mit einem auffälligen Wetterphänomen in Verbindung.
Alles in allem sind “Desperation” und “Regulator" angenehm zu lesen, wie jedes King-Buch. Seine Gabe den Bösewichten Leben einzuhauchen, sie alptraumhaft wie Pennywise, mächtig wie den Scharlachroten König oder verschlagen wie Walter O’Dim zu gestalten, versagt hier vollkommen. Tak ist eintönig böse – und sonst nichts. Es fehlt ihm an Ecken und Kanten, er ist eine schemenhafte Gestalt und fast eine Karikatur der Außenseiter, die King sonst konzipiert hat. Die menschlichen Hauptcharaktere, Seth Garin, Mary und Peter Jackson (ob das beabsichtigt war?), David Carver und Johnny Marinville sind blaß, wirken leer und ziehen den Leser durch die Handlungen, weil das eben ihr Job ist.
Ein Sprichwort besagt, dass auch ein blindes Huhn mal ein Korn findet, in Stephen Kings Fall müsste es heißen: Auch ein mutiertes, fünfäugiges Huhn verfehlt mal ein Korn.
Die Aufteilung der Kapitel ist unkonventionell: Der Roman “Regulator” ist in 13. Kapitel aufgeteilt, die wiederrum in Unterkapitel aufgeteilt sind. Am Kapitel-Ende befinden sich “Einschübe” (vgl. Stephen Kings “Carrie”); Presse-Artikel, Briefe, (Einschub 6) ein Teil eines Originaldrehbuches oder andere Elemente, die nicht zu einer regulären Romanchronologie gehören, darstellen. “Desperation” ist in fünf Kapitel aufgeteilt, ebenfalls nochmals in Unterkapitel unterteilt, die Besonderheit der “Einschübe” findet sich hier aber nicht.
Verweise zur Dunklen-Turm-Reihe finden sich einige; So spricht Tak die Sprache der Toten, nutzt eine Götzenfigur, die es Can-Tah nennt, und seine Wirte bezeichnet es als Can-Tak.
Ich fasse diese beiden Romane in einer Rezension zusammen, weil sie thematisch identisch sind, aber – wie der Klappentext schon richtig beschreibt – sich der Schreibstil und die Sichtweise unterscheiden. Die Unterschiede sind für einen Leser, der die beiden Werke nur ein mal und in größerem Zeitabstand liest, kaum zu erkennen. Sie betreffen den Status der Charaktere, wie zum Beispiel im Fall von Collie Entragian, einer der Hauptcharaktere in “Desperation”, der in genanntem Roman aktiver Polizist ist, während er in “Regulator” ein ehemaliger Cop ist. Er stirbt in beiden Romanen. Oder Tom Billingsley, Tierarzt in Rente, stirbt in “Desperation” und überlebt in “Regulator”, während David Carver in “Desperation” ein 11 Jahre alter Junge ist und überlebt und in “Regulator” als Familienvater und Postangestellter dargestellt wird und stirbt.
“Desperation” ist auch der Name der Stadt, in dem die beiden Romane spielen, der Name “Regulator”/Regulatoren sind Gruppierungen innerhalb des King-Verse, vorrangig im Dark-Tower-Zyklus, von dem sich mehrere Elemente in den beiden Romanen wieder finden.
In “Glas” bezeichnen sich die Großen Sargjäger als Regulatoren.
“Die Regulatoren” ist im gleichnamigen Buch ein fiktiver Schwarz-Weiß-Film, der von einem Bergstädtchen in Colorado handelt, das von Wesen terrorisiert wird, die anfangs übernatürlich erscheinen, sich aber dann als Banditen entpuppen. Seth Garin, der von dem Dämon “Tak” besessene autistische Junge, ist ein großer Fan des Western. Tak beginnt die Straße zu terrorisieren, in der der Junge wohnt, und nutzt dabei “Power Wagons” und Figuren aus dem Film, die er durch seine immense Kraft real werden lässt.
In “Desperation” erklärt King/Bachmann, dass Tak eine böse Wesenheit ist, das in der China-Bergmine in der Nähe von Desperation haust. Erstmal stieß man 1859 auf den Dämon, eine Sprengung verschloß den Schacht für etwa 130 Jahre, doch dann wurde das Wesen erneut befreit. Tak ist ein vampirisches Wesen, er ernährt sich von der Lebensenergie seiner Wirte, doch er kann sich nie lange in einem menschlichen Körper halten, weil er zu mächtig und die Körper zu schwach sind. Die Körper nutzen sich schnell ab, schwellen an und Krankheiten, von denen der Wirt noch nichts wusste, bricht aus und zerstört den Körper binnen weniger Stunden oder Tage.
Collie Entragian (“Desperation”) ist der körperlich stärkste Wirt, doch Seth Garin ist Taks eigentlich Ziel, da der junge Autist über starke psychische Fähigkeiten verfügt, richtet als Besessener mehr Schaden an. Seth kam früh mit Tak in Kontakt, vermutlich ist der Dämon auch Auslöser für den Autismus. Wenige Tage nachdem Seth mit seiner Familie die Bergmine besucht hat, werden seine Eltern auf offener Straße erschossen und King lässt keinen Zweifel daran, dass Tak dafür verantwortlich war. Wie die Außerirdischen in “Duddits” unterläuft Tak der fatale Fehler die Kraft seines Wirt zu unterschätzen.
Tak kann man vermutlich den King’schen Außenseitern zuordnen, wie auch Pennywise, Perse, Dandelo und Rose Madder (usw.); Tak ist an einen Ort gebunden / gefangen, in diesem Fall an die Bergmine (ähnlich Rose Madder, die in dem gleichnamigen Bild gefangen ist), er ernährt sich in vampirischer Art und Weise von Menschen (wie sich Der Gott der Qual vom Schmerzen ernährt), er findet Vergnügen an dem was er tut (Tak selbst erklärt, dass er die Poplar Street zu einem Kriegsschauplatz gemacht hat, weil es ihm Freude bereitet, was vergleichbar ist mit Pennywise, dem es Spaß macht Kinder zu ängstigen), er kann in einer langen Ruhephase liegen (Perse “schlief” 80 Jahre), er ergreift Besitz von Menschen (wie Perse) und er steht mit einem auffälligen Wetterphänomen in Verbindung.
Alles in allem sind “Desperation” und “Regulator" angenehm zu lesen, wie jedes King-Buch. Seine Gabe den Bösewichten Leben einzuhauchen, sie alptraumhaft wie Pennywise, mächtig wie den Scharlachroten König oder verschlagen wie Walter O’Dim zu gestalten, versagt hier vollkommen. Tak ist eintönig böse – und sonst nichts. Es fehlt ihm an Ecken und Kanten, er ist eine schemenhafte Gestalt und fast eine Karikatur der Außenseiter, die King sonst konzipiert hat. Die menschlichen Hauptcharaktere, Seth Garin, Mary und Peter Jackson (ob das beabsichtigt war?), David Carver und Johnny Marinville sind blaß, wirken leer und ziehen den Leser durch die Handlungen, weil das eben ihr Job ist.
Ein Sprichwort besagt, dass auch ein blindes Huhn mal ein Korn findet, in Stephen Kings Fall müsste es heißen: Auch ein mutiertes, fünfäugiges Huhn verfehlt mal ein Korn.
This entire review has been hidden because of spoilers.
August 8, 2023
This is my favorite duo of books. I was always a King fan but this was by far his best work in my opinion. I’ve read so many of his books and there is a lot of great stories in those books. I would highly recommend these two books but I can’t say which you should read first.
January 25, 2013
It took me a while but this is the first Stephen King book I have ever read. I really like the authors style of writing and use of vivid imagery. Its not quite as gory as his movies but I still liked it. I don't know if hes already made a movie out of this book but he should, I think it would make a good movie. The story line was very creative as well. I would hate to be in the situation the characters were in. It was kind of strange how at the end he got religion in the mix with all this, but it also kind of made sense. I was wondering why all the kyoties and what not were doing what he said. But this book because of that "cop" is awesome and brutal. I don't read all to much but the book was allot gorier then I thought it would be.
Could you imagen being pulled over by this guy. At first you think, "Its alright hes just an ordinary cop". Then he finds the smallest thing you've done wrong and makes an arrest on you. Then once your in the back of his car he turns into a rude psycho and your screwed. I would be extremely pissed and scared if I were in their situation. What really tripped me out was when he started coughing up blood and falling apart. He ripped out his own toung and threw it like it was no big deal. Another messed up thing about Stephen king stories is that someone unexpected always dies or gets really hurt in a messed up way and its usually someone the audience is attached to. But anyways this book was good and worth the read.
Could you imagen being pulled over by this guy. At first you think, "Its alright hes just an ordinary cop". Then he finds the smallest thing you've done wrong and makes an arrest on you. Then once your in the back of his car he turns into a rude psycho and your screwed. I would be extremely pissed and scared if I were in their situation. What really tripped me out was when he started coughing up blood and falling apart. He ripped out his own toung and threw it like it was no big deal. Another messed up thing about Stephen king stories is that someone unexpected always dies or gets really hurt in a messed up way and its usually someone the audience is attached to. But anyways this book was good and worth the read.
May 15, 2017
E' un vortice di terrore e violenza da cui volevo uscire al più presto ma allo stesso tempo ero talmente affascinata che avrei voluto scoprire sempre di più...
E quello che mi ha sorpreso - a parte gli alieni che nei libri di King si trovano spessissimo - è stato il tema religioso. Il rapporto di un bambino con Dio in contrapposizione con la poca fede degli adulti che sono però disposti a credere ad un bambino di otto anni, permettendogli di guidarli in quel turbine di sabbia, sangue e violenza. Mi ha ricordato Shining, Stand by me... L'adolescenza/infazia vista come un periodo magico in cui tutto può accadere.
DIO E' CRUDELE. Eccome se lo è, ma ama il libero arbitrio. Ti mostra la via ma sei tu a scegliere cosa fare... TAK!
Il finale... Meh. Nulla di trascendentale e forse un po' scontato.
Avrei preferito una fine diversa ma si sa che King non è solito ad accontentare il lettore, bensì a spiazzarlo soprattutto quando le cose sembrano banali e scontate!
Lo consiglio a chi ha voglia di farsi un viaggetto diverso e poco rilassante... TAK!Ciao Lunatici!
Rebecca
E quello che mi ha sorpreso - a parte gli alieni che nei libri di King si trovano spessissimo - è stato il tema religioso. Il rapporto di un bambino con Dio in contrapposizione con la poca fede degli adulti che sono però disposti a credere ad un bambino di otto anni, permettendogli di guidarli in quel turbine di sabbia, sangue e violenza. Mi ha ricordato Shining, Stand by me... L'adolescenza/infazia vista come un periodo magico in cui tutto può accadere.
DIO E' CRUDELE. Eccome se lo è, ma ama il libero arbitrio. Ti mostra la via ma sei tu a scegliere cosa fare... TAK!
Il finale... Meh. Nulla di trascendentale e forse un po' scontato.
Avrei preferito una fine diversa ma si sa che King non è solito ad accontentare il lettore, bensì a spiazzarlo soprattutto quando le cose sembrano banali e scontate!
Lo consiglio a chi ha voglia di farsi un viaggetto diverso e poco rilassante... TAK!Ciao Lunatici!
Rebecca
March 10, 2022
This is an earlier Stephen King and although it is well written, I found it disturbing how much of the violence against women had sexual undertones to it. Admittedly, though, he also created female main characters that were strong and heroic. I enjoyed this strange story but I could have done without the repeated references to sexual violence. I could have also done without reading dialogue that contained sexist and racist language, even though the book was written in such a way as to make it clear that it’s the disposable characters and the evil ones who speak in this way. I question the need to include that dialogue, however perhaps it’s a fair representation of the time and place.
August 28, 2012
As with many of Stephen King's novels, "I liked it" is not a good statement to describe the emotions he evokes. They are not comfortable reads, and so not exactly enjoyable. Perhaps compelling would be a better description.
There was a certain amount of disgust, and yet I kept reading. There was disdain and disbelief that people would behave so poorly with one another in a time of crisis, and yet I kept reading. Not only did I keep reading but I have reread this story. Huh.
Sign of a good storyteller.
There was a certain amount of disgust, and yet I kept reading. There was disdain and disbelief that people would behave so poorly with one another in a time of crisis, and yet I kept reading. Not only did I keep reading but I have reread this story. Huh.
Sign of a good storyteller.
October 1, 2019
Non il miglior King, ma comunque un ottimo libro.
September 26, 2024
Il titolo di questo dittico avrebbe dovuto essere "la forza del bene", non quella del male. La buona notizia è che Dio c'è, esiste, si fa sentire e capire, quella cattiva è che un po' se ne frega, viene definito più e più volte come un'entità crudele e interviene quel minimo indispensabile per far sì che sia fatta la sua volontá, ma lascia il lavoro sporco a qualcun altro. Però c'è. Stephen King ne è assolutamente sicuro e ne è talmente sicuro, che riesce a convincerti.
Io amo Stephen King, ho letto praticamente tutto quello che ha scritto. Grazie a Dio è un autore incredibilmente prolifico e ogni anno mi regala una gioia. Avevo però completamente ignorato i libri in cui si firmava ancora Richard Bachmann, quindi sto recuperando anche quelli. Il primo romanzo, "I vendicatori", è composto da 400 pagine di pura adrenalina. Non c'è assolutamente nessuna introduzione, la narrazione entra nel vivo dopo 10 pagine, cosa che nei suoi libri più "maturi" non succede mai. Anzi, i suoi ultimi libri iniziano sempre un pochino lenti per scatenare l'azione nella seconda metà del racconto. Il libro mi ha quindi presa da subito. Sono rimasta a tratti infastidita da due cose: la sovrabbondanza di personaggi poco definiti che ho fatto una fatica immane a distinguere anche dopo quasi 200 pagine e le lettere e i diari inseriti nella narrazione con una calligrafia in corsivo dal tratto alquanto geroglifico. A parte queste due postille, bello, null'altro da dire.
"Desperation", invece, mi ha completamente fatta impazzire, ho avuto in testa l'idioma di Tak per giorni, ho sognato i mostri la notte, ho letto le ultime 150 pagine alla velocitá della luce, perchè avevo un'ansia di sapere che non vi sto manco a spiegare. I personaggi sono presentati splendidamente e arricchiscono un intreccio geniale. Il libro, pur nello stile tipicamente horror e un po' splatter di Stephen King, contiene le riflessioni e i tormenti di quella che è la personalità affascinante dell'autore. Il personaggio di David, ad esempio, mi ha ricordato un po' i quesiti sul bene e sul male delle "Notti di Salem". Quanto bisogna essere geniali per interrogarsi su Dio, su Satana e sul male in generale in modo quasi filosofico in un libro horror? Quanto siamo in grado di fidarci della fede e cosa siamo disposti a sacrificare per quello che è giusto? Quante prove e quanti segni ci servono per essere sicuri che Dio esista? Queste sfaccettature della personalità di Stephen King sono il tratto che mi affascina maggiormente dei suoi libri. Il libro è bello dall'inizio alla fine, non cede, non perde ritmo, non rallenta. Non ce n'era alcun bisogno, ma il mio amore per l'autore si è riconfermato.
Io amo Stephen King, ho letto praticamente tutto quello che ha scritto. Grazie a Dio è un autore incredibilmente prolifico e ogni anno mi regala una gioia. Avevo però completamente ignorato i libri in cui si firmava ancora Richard Bachmann, quindi sto recuperando anche quelli. Il primo romanzo, "I vendicatori", è composto da 400 pagine di pura adrenalina. Non c'è assolutamente nessuna introduzione, la narrazione entra nel vivo dopo 10 pagine, cosa che nei suoi libri più "maturi" non succede mai. Anzi, i suoi ultimi libri iniziano sempre un pochino lenti per scatenare l'azione nella seconda metà del racconto. Il libro mi ha quindi presa da subito. Sono rimasta a tratti infastidita da due cose: la sovrabbondanza di personaggi poco definiti che ho fatto una fatica immane a distinguere anche dopo quasi 200 pagine e le lettere e i diari inseriti nella narrazione con una calligrafia in corsivo dal tratto alquanto geroglifico. A parte queste due postille, bello, null'altro da dire.
"Desperation", invece, mi ha completamente fatta impazzire, ho avuto in testa l'idioma di Tak per giorni, ho sognato i mostri la notte, ho letto le ultime 150 pagine alla velocitá della luce, perchè avevo un'ansia di sapere che non vi sto manco a spiegare. I personaggi sono presentati splendidamente e arricchiscono un intreccio geniale. Il libro, pur nello stile tipicamente horror e un po' splatter di Stephen King, contiene le riflessioni e i tormenti di quella che è la personalità affascinante dell'autore. Il personaggio di David, ad esempio, mi ha ricordato un po' i quesiti sul bene e sul male delle "Notti di Salem". Quanto bisogna essere geniali per interrogarsi su Dio, su Satana e sul male in generale in modo quasi filosofico in un libro horror? Quanto siamo in grado di fidarci della fede e cosa siamo disposti a sacrificare per quello che è giusto? Quante prove e quanti segni ci servono per essere sicuri che Dio esista? Queste sfaccettature della personalità di Stephen King sono il tratto che mi affascina maggiormente dei suoi libri. Il libro è bello dall'inizio alla fine, non cede, non perde ritmo, non rallenta. Non ce n'era alcun bisogno, ma il mio amore per l'autore si è riconfermato.
October 14, 2015
Desperation: 5/5
Regulator: 3,5/5
Beide in diesem Doppelband enthaltenen Bücher, Desperation und Regulator, waren Rereads für mich, die ich im Rahmen meines Stephen King Lesemonats gelesen habe. Desperation hat mir - beim ersten sowie beim zweiten Lesen - besser gefallen als Regulator, aber vor allem in Kombination miteinander sind die beiden Bücher unheimlich spannend.
Sie sind zusammengehörig, aber nicht im klassischen Sinne einer Fortsetzung, denn in beiden Büchern gibt es (fast) die gleichen handelnden Charaktere und auch das gleiche "Monster", das Setting, die Ausgangssituation und die gesamte Handlung beider Bücher ist aber komplett verschieden und hängt nicht miteinander zusammen. Man könnte sagen, dass es sich bei beiden Büchern um eine Art alternative Realität des jeweils anderen Buches handelt, und es ist sehr interessant zu lesen, was King jeweils genau so beibehalten und was er leicht verändert hat. Als ich die Bücher das letzte Mal gelesen habe habe ich das mit ein, zwei Jahren Pause dazwischen gemacht, weswegen mir viele der Querverweise und Ähnlichkeiten erst bei diesem Mal aufgefallen sind, was wirklich sehr spannend war.
Natürlich will ich die beiden Bücher aber nicht (nur) miteinander bewerten, sondern auch als einzelne Bücher.
Kommen wir zuerst zu Desperation, einem meiner absoluten Lieblingsbücher von King. Vielleicht liegt es daran, dass ich dieses Buch zuerst gelesen habe, aber wenn ich an das Desperation-Regulator-Gefüge denke, behandle ich Desperation immer als die "richtige" Realität, die "Haupthälfte" der beiden Romane.
Ich liebe die Charaktere des Buches. Es ist ein scheinbar zufällig zusammengewürfelter Haufen sehr, sehr unterschiedlicher Menschen - vom streng gläubigen 11-Jährigen David über die priviligierte Mittelklassefrau Mary zum abgestürzten Autor und Ex-Junkie Johnny ist alles vertreten - aber jeder ist auf seine Art und Weise wichtig und liebenswert. Desperation wird, meiner Meinung nach, vor allem durch die Eigensinnigkeit und die Einzigartigkeit der Charaktere vorangetrieben und bekommt auch dadurch erst seinen eigenen, einzigartigen Charme. Vor allem dadurch, wie normal alle Figuren sind, und wie zufällig sie in die Fänge des Bösen zu geraten scheinen, wird auch viel von dem Grusel erzeugt. Wenn diese ganz normalen Menschen in dieser Situation landen können, dann kann man das als ganz normaler Leser genauso gut, und das ist sehr... beängstigend.
Auch die böse Macht des Buches, "Tak" finde ich sehr gut gelungen. "Tak" schafft es wirklich immer wieder, mir einen Schauer über den Rücken zu jagen und mich immer noch zu gruseln, wenn ich das Buch schon lange aus der Hand gelegt habe.
Ich liebe die Dynamik der Geschichte, das beklemmende Gefühl, das sie mit sich bringt. Ich liebe es, wie packend sie ist - ich hatte wirklich nicht damit gerechnet, das Buch so schnell durchzulesen, wie ich es getan habe, aber ich konnte es einfach nicht mehr aus der Hand legen. Und das, obwohl es ja - wie gesagt - ein Reread war und ich bereits wusste, was passieren würde.
Ich kann Desperation wirklich nur empfehlen. Was man dazu allerdings noch sagen muss ist, dass der Glaube bzw. die Religion eine Große Rolle in dem Buch spielt. Ich persönlich finde ja, wenn man akzeptieren kann, dass es in einem Buch bösartige Monster-Kräfte gibt sollte es auch nicht schwer sein, die entgegengesetzten guten Kräfte ebenfalls zu akzeptieren, wenn man allerdings nicht nur Atheist sondern tatsächlich absoluter Antitheist ist könnte einen das vielleicht stören.
So, jetzt zu Regulator. Wie gesagt, gefällt mir Desperation im Vergleich immer besser - Regulator wirkt einfach etwas unausgereifter, meiner Meinung nach, und ich fand es auch nicht halb so gruselig wie Desperation.
Die Grundidee - eine Kleinstadt wird von der wild gewordenen Fantasie eines autistischen Kindes terrorisiert - gefällt mir wirklich gut. Auch die Charaktere sind wieder alle sehr interessant, wobei sie meiner Meinung nach etwas flacher geraten sind als in Desperation, man baut in Regulator. irgendwie keine so starke Beziehung zu ihnen auf.
Alles in allem fand ich Regulator auch einfach weniger packend als Desperation. Es erschien mir weniger strukturiert und irgendwie mehr zusammengewürfelt, was noch dadurch verstärkt wird, dass immer wieder Tagebucheinträge, Briefe oder Drehbücher aus den Lieblingsserien des "besessenen" Jungens eingeworfen werden und den Handlungsfluss so unterbrechen. Das Buch ist so aufgezogen, als wäre es eine Sammlung von Dokumenten über ein tatsächlich passiertes Ereignis und obwohl das in manchen Büchern sehr gut funktioniert passt es - meiner Meinung nach - einfach nicht so gut zu diesem.
Alles in allem hat mir zwar auch Regulator gut gefallen, aber einfach nicht so gut wie Desperation. Ich hätte es vielleicht trotzdem mit 4/5 Sternen bewertet, weil es auch sehr viel Spaß zu lesen macht, wenn da nicht die Sache mit dem Autismus gewesen wäre.
Ich habe selbst einen autistischen kleinen Bruder und bin deshalb sehr empfindlich was Darstellungen von Autismus angeht, wie man sie oft in Filmen, Serien oder auch in Büchern findet - ein Kind, das nicht oder kaum in der Lage ist, mit seiner Umwelt zu kommunizieren, schon gar nicht zu sprechen, das quasi keine Emotionen besitzt, im Grunde auch zu nichts fähig ist, außer zu schreien oder teilnahmslos in der Ecke zu sitzen, das sich für absolut nichts interessiert außer für eine ganz bestimmte Serie oder ein ganz bestimmtes Spiel, nichts isst außer ein ganz bestimmtes Gericht, und so weiter - weil solche "schweren" Formen von Autismus zwar bestimmt durchaus auch mal vorkommen, das aber größtenteils einfach nicht der Realität von tatsächlich autistischen Menschen entspricht.
Diese Darstellung an sich hätte ich ja vielleicht noch verkraften können - ich weiß ja, dass es unter Menschen, die keine Ahnung von Autismus haben sehr beliebt ist, autistische Kinder so darzustellen - wenn King es nicht auch noch für nötig befunden hätte, gefühlt alle zwei Seiten zu sagen, wie dumm Autisten doch sind. Es gibt wahnsinnig viele verschiedene Formen von Autismus und generell hat das einfach nichts mit dem IQ eines Menschen zu tun. Diese "Alle Autisten sind furchtbar klug und inselbegabt!!11!!"-Idee, die sehr verbreitet ist, ist zwar genauso dämlich und falsch, aber die herablassende Art, wie hier über autistische Menschen gesprochen wurde, war echt... eklig. Klar, das Buch ist jetzt schon 20 Jahre alt, und das Unwissen der damaligen ist vielleicht die einzige Entschuldigung dafür, aber trotzdem ist mir jedes "Seth ist nicht so helle, wissen Sie?", "In seinem Kopf war Seth absolut nicht behindert - im Gegenteil, er war ein Genie!" oder "Wissen Sie, wenn Seth telepathisch mit mir spricht ist er nicht wie sonst, er ist richtig klug!" wirklich sehr bitter aufgestoßen. An einer Stelle meint einer der Charaktere, er "wüsste auch ein bisschen was über Autismus", da er mal ein Heim für Autisten besucht hätte - was auch immer das sein soll, nebenbei bemerkt - und dabei festgestellt hätte, dass alle Autisten dort konstant abwesend, eigentlich nicht mal richtig lebendig oder menschlich sind, nicht sprechen und sich auch kaum bewegen können. Vielleicht wurden in den 80ern ja solche Heime geführt, in denen autistische Menschen ohne Ende mit Drogen vollgepumpt wurden, um solche Zustände hervorzurufen, anders kann ich mir nicht vorstellen, wo King solche verquerten Vorstellungen von Autismus her hat. Überhaupt schwang da sehr viel unterschwelliger Ableismus mit, das hat mich einfach wirklich, wirklich wahnsinnig gestört.
Regulator: 3,5/5
Beide in diesem Doppelband enthaltenen Bücher, Desperation und Regulator, waren Rereads für mich, die ich im Rahmen meines Stephen King Lesemonats gelesen habe. Desperation hat mir - beim ersten sowie beim zweiten Lesen - besser gefallen als Regulator, aber vor allem in Kombination miteinander sind die beiden Bücher unheimlich spannend.
Sie sind zusammengehörig, aber nicht im klassischen Sinne einer Fortsetzung, denn in beiden Büchern gibt es (fast) die gleichen handelnden Charaktere und auch das gleiche "Monster", das Setting, die Ausgangssituation und die gesamte Handlung beider Bücher ist aber komplett verschieden und hängt nicht miteinander zusammen. Man könnte sagen, dass es sich bei beiden Büchern um eine Art alternative Realität des jeweils anderen Buches handelt, und es ist sehr interessant zu lesen, was King jeweils genau so beibehalten und was er leicht verändert hat. Als ich die Bücher das letzte Mal gelesen habe habe ich das mit ein, zwei Jahren Pause dazwischen gemacht, weswegen mir viele der Querverweise und Ähnlichkeiten erst bei diesem Mal aufgefallen sind, was wirklich sehr spannend war.
Natürlich will ich die beiden Bücher aber nicht (nur) miteinander bewerten, sondern auch als einzelne Bücher.
Kommen wir zuerst zu Desperation, einem meiner absoluten Lieblingsbücher von King. Vielleicht liegt es daran, dass ich dieses Buch zuerst gelesen habe, aber wenn ich an das Desperation-Regulator-Gefüge denke, behandle ich Desperation immer als die "richtige" Realität, die "Haupthälfte" der beiden Romane.
Ich liebe die Charaktere des Buches. Es ist ein scheinbar zufällig zusammengewürfelter Haufen sehr, sehr unterschiedlicher Menschen - vom streng gläubigen 11-Jährigen David über die priviligierte Mittelklassefrau Mary zum abgestürzten Autor und Ex-Junkie Johnny ist alles vertreten - aber jeder ist auf seine Art und Weise wichtig und liebenswert. Desperation wird, meiner Meinung nach, vor allem durch die Eigensinnigkeit und die Einzigartigkeit der Charaktere vorangetrieben und bekommt auch dadurch erst seinen eigenen, einzigartigen Charme. Vor allem dadurch, wie normal alle Figuren sind, und wie zufällig sie in die Fänge des Bösen zu geraten scheinen, wird auch viel von dem Grusel erzeugt. Wenn diese ganz normalen Menschen in dieser Situation landen können, dann kann man das als ganz normaler Leser genauso gut, und das ist sehr... beängstigend.
Auch die böse Macht des Buches, "Tak" finde ich sehr gut gelungen. "Tak" schafft es wirklich immer wieder, mir einen Schauer über den Rücken zu jagen und mich immer noch zu gruseln, wenn ich das Buch schon lange aus der Hand gelegt habe.
Ich liebe die Dynamik der Geschichte, das beklemmende Gefühl, das sie mit sich bringt. Ich liebe es, wie packend sie ist - ich hatte wirklich nicht damit gerechnet, das Buch so schnell durchzulesen, wie ich es getan habe, aber ich konnte es einfach nicht mehr aus der Hand legen. Und das, obwohl es ja - wie gesagt - ein Reread war und ich bereits wusste, was passieren würde.
Ich kann Desperation wirklich nur empfehlen. Was man dazu allerdings noch sagen muss ist, dass der Glaube bzw. die Religion eine Große Rolle in dem Buch spielt. Ich persönlich finde ja, wenn man akzeptieren kann, dass es in einem Buch bösartige Monster-Kräfte gibt sollte es auch nicht schwer sein, die entgegengesetzten guten Kräfte ebenfalls zu akzeptieren, wenn man allerdings nicht nur Atheist sondern tatsächlich absoluter Antitheist ist könnte einen das vielleicht stören.
So, jetzt zu Regulator. Wie gesagt, gefällt mir Desperation im Vergleich immer besser - Regulator wirkt einfach etwas unausgereifter, meiner Meinung nach, und ich fand es auch nicht halb so gruselig wie Desperation.
Die Grundidee - eine Kleinstadt wird von der wild gewordenen Fantasie eines autistischen Kindes terrorisiert - gefällt mir wirklich gut. Auch die Charaktere sind wieder alle sehr interessant, wobei sie meiner Meinung nach etwas flacher geraten sind als in Desperation, man baut in Regulator. irgendwie keine so starke Beziehung zu ihnen auf.
Alles in allem fand ich Regulator auch einfach weniger packend als Desperation. Es erschien mir weniger strukturiert und irgendwie mehr zusammengewürfelt, was noch dadurch verstärkt wird, dass immer wieder Tagebucheinträge, Briefe oder Drehbücher aus den Lieblingsserien des "besessenen" Jungens eingeworfen werden und den Handlungsfluss so unterbrechen. Das Buch ist so aufgezogen, als wäre es eine Sammlung von Dokumenten über ein tatsächlich passiertes Ereignis und obwohl das in manchen Büchern sehr gut funktioniert passt es - meiner Meinung nach - einfach nicht so gut zu diesem.
Alles in allem hat mir zwar auch Regulator gut gefallen, aber einfach nicht so gut wie Desperation. Ich hätte es vielleicht trotzdem mit 4/5 Sternen bewertet, weil es auch sehr viel Spaß zu lesen macht, wenn da nicht die Sache mit dem Autismus gewesen wäre.
Ich habe selbst einen autistischen kleinen Bruder und bin deshalb sehr empfindlich was Darstellungen von Autismus angeht, wie man sie oft in Filmen, Serien oder auch in Büchern findet - ein Kind, das nicht oder kaum in der Lage ist, mit seiner Umwelt zu kommunizieren, schon gar nicht zu sprechen, das quasi keine Emotionen besitzt, im Grunde auch zu nichts fähig ist, außer zu schreien oder teilnahmslos in der Ecke zu sitzen, das sich für absolut nichts interessiert außer für eine ganz bestimmte Serie oder ein ganz bestimmtes Spiel, nichts isst außer ein ganz bestimmtes Gericht, und so weiter - weil solche "schweren" Formen von Autismus zwar bestimmt durchaus auch mal vorkommen, das aber größtenteils einfach nicht der Realität von tatsächlich autistischen Menschen entspricht.
Diese Darstellung an sich hätte ich ja vielleicht noch verkraften können - ich weiß ja, dass es unter Menschen, die keine Ahnung von Autismus haben sehr beliebt ist, autistische Kinder so darzustellen - wenn King es nicht auch noch für nötig befunden hätte, gefühlt alle zwei Seiten zu sagen, wie dumm Autisten doch sind. Es gibt wahnsinnig viele verschiedene Formen von Autismus und generell hat das einfach nichts mit dem IQ eines Menschen zu tun. Diese "Alle Autisten sind furchtbar klug und inselbegabt!!11!!"-Idee, die sehr verbreitet ist, ist zwar genauso dämlich und falsch, aber die herablassende Art, wie hier über autistische Menschen gesprochen wurde, war echt... eklig. Klar, das Buch ist jetzt schon 20 Jahre alt, und das Unwissen der damaligen ist vielleicht die einzige Entschuldigung dafür, aber trotzdem ist mir jedes "Seth ist nicht so helle, wissen Sie?", "In seinem Kopf war Seth absolut nicht behindert - im Gegenteil, er war ein Genie!" oder "Wissen Sie, wenn Seth telepathisch mit mir spricht ist er nicht wie sonst, er ist richtig klug!" wirklich sehr bitter aufgestoßen. An einer Stelle meint einer der Charaktere, er "wüsste auch ein bisschen was über Autismus", da er mal ein Heim für Autisten besucht hätte - was auch immer das sein soll, nebenbei bemerkt - und dabei festgestellt hätte, dass alle Autisten dort konstant abwesend, eigentlich nicht mal richtig lebendig oder menschlich sind, nicht sprechen und sich auch kaum bewegen können. Vielleicht wurden in den 80ern ja solche Heime geführt, in denen autistische Menschen ohne Ende mit Drogen vollgepumpt wurden, um solche Zustände hervorzurufen, anders kann ich mir nicht vorstellen, wo King solche verquerten Vorstellungen von Autismus her hat. Überhaupt schwang da sehr viel unterschwelliger Ableismus mit, das hat mich einfach wirklich, wirklich wahnsinnig gestört.
September 15, 2024
I first read this book in 1997. I was 14 years old. It was not my first King book, that was “The Shining”. I have re-read it a few times over the years and always felt I liked it. Not so much this time around.
I have always had a hard time grasping King’s “pop culture” references. I used to think it was just because I wasn’t old enough but as time has gone on I know that’s not the problem. The guy is just chronically out of touch with the times! It’s only gotten worse as he’s gotten older. King was born in 1947, same as my own Mom. When my Mom was alive I’d ask her about some of his references to bands and such and she’d laugh because it was something she had never liked and/or it was “ancient history”. My Mom had been a hippy. She liked the older rock like Zeppelin and Pink Floyd, but she also liked Metallica and Megadeath in the 80’s. Nirvana and Nine Inch Nails in the early 90’s. She even saw Korn in concert. It’s like King never left the early 1970’s.
In this book David is actually a little younger than I was when it was published, but he makes references to things I still have never heard of. Like the “Spencer Davis band”. I looked them up and don’t recognize even one song. It’s not just that we like different music, it’s that a 13 year old boy in 1996 wouldn’t like the things David does. He would have been into Nirvana, Stone Temple Pilots, The X-files, or pretty much anything on Nickelodeon! If his character is too Christian for that then I guess Hanson and Home Improvement 😆 King just gets a pass because his fan base is huge and most people (including myself) can gloss over the old timey references.
This led me to realize though that King is not great at writing kids. There are a few books such as “IT” that have managed to garner an almost cult like following despite this. I’d argue that at least those kids were children in the same decade as King himself, making them more believable.
As for the actual story, it just fell flat for me this time around. I did listen to the Kathy Bates audiobook version. Maybe that made it less creepy than I remember. There are some really crude references that I found not only unnecessary but odd. Like saying the wet earth smelled like “pussy” when Jonny was in Nam. Wtaf?! I’ve never been to Vietnam myself but I’ve also never heard anyone say that about any piece of land at any time. It pulls me right out of the story.
I’m hesitant to re-read King’s books now. So far there are only a handful that have held up with time….
I have always had a hard time grasping King’s “pop culture” references. I used to think it was just because I wasn’t old enough but as time has gone on I know that’s not the problem. The guy is just chronically out of touch with the times! It’s only gotten worse as he’s gotten older. King was born in 1947, same as my own Mom. When my Mom was alive I’d ask her about some of his references to bands and such and she’d laugh because it was something she had never liked and/or it was “ancient history”. My Mom had been a hippy. She liked the older rock like Zeppelin and Pink Floyd, but she also liked Metallica and Megadeath in the 80’s. Nirvana and Nine Inch Nails in the early 90’s. She even saw Korn in concert. It’s like King never left the early 1970’s.
In this book David is actually a little younger than I was when it was published, but he makes references to things I still have never heard of. Like the “Spencer Davis band”. I looked them up and don’t recognize even one song. It’s not just that we like different music, it’s that a 13 year old boy in 1996 wouldn’t like the things David does. He would have been into Nirvana, Stone Temple Pilots, The X-files, or pretty much anything on Nickelodeon! If his character is too Christian for that then I guess Hanson and Home Improvement 😆 King just gets a pass because his fan base is huge and most people (including myself) can gloss over the old timey references.
This led me to realize though that King is not great at writing kids. There are a few books such as “IT” that have managed to garner an almost cult like following despite this. I’d argue that at least those kids were children in the same decade as King himself, making them more believable.
As for the actual story, it just fell flat for me this time around. I did listen to the Kathy Bates audiobook version. Maybe that made it less creepy than I remember. There are some really crude references that I found not only unnecessary but odd. Like saying the wet earth smelled like “pussy” when Jonny was in Nam. Wtaf?! I’ve never been to Vietnam myself but I’ve also never heard anyone say that about any piece of land at any time. It pulls me right out of the story.
I’m hesitant to re-read King’s books now. So far there are only a handful that have held up with time….
December 17, 2019
Desperation by Stephen King is a novel that will keep you in suspense wanting to read more. Each scene you will read will make you want to keep reading to uncover the dark secrets that the story will eventually uncover. The story starts off instantly without any delay. You are quickly introduced to the main antagonist of the book along with one of the main characters. You are quickly met with suspense as the first seen alone will want to make you read more.
The characters introduced in the novel have different personalities all balancing each other out and not having one or the other be overwhelming. The characters are a big reason why I liked this book. It basically shows how these different personalities can work together despite who they are or where they come from. The antagonist of the story that will later be revealed to take on many forms is first shown as taking on the form of the cop of the town of Desperation. At the beginning of the book the entity that takes on the form of the cop is very scary and menacing while as the book comes to a close it is seen as weak and less scary than it was at the start.
Another great reason to read the book is because of the setting. The town of Desperation where all the characters will eventually meet each other, is a town where no one would want to be trapped. Along with the antagonist the town brings a creepy and suspenseful vibe that adds to the overall feel of the story. All these elements bring together a great story, entertaining characters and suspenseful scenes, this book is worth reading.
The characters introduced in the novel have different personalities all balancing each other out and not having one or the other be overwhelming. The characters are a big reason why I liked this book. It basically shows how these different personalities can work together despite who they are or where they come from. The antagonist of the story that will later be revealed to take on many forms is first shown as taking on the form of the cop of the town of Desperation. At the beginning of the book the entity that takes on the form of the cop is very scary and menacing while as the book comes to a close it is seen as weak and less scary than it was at the start.
Another great reason to read the book is because of the setting. The town of Desperation where all the characters will eventually meet each other, is a town where no one would want to be trapped. Along with the antagonist the town brings a creepy and suspenseful vibe that adds to the overall feel of the story. All these elements bring together a great story, entertaining characters and suspenseful scenes, this book is worth reading.
December 19, 2018
This is the “mirror” novel of The Regulators. The Regulators and Desperation represent parallel universes.Some characters appear in both novels, but in different circumstances.
The sheriff is possessed by Tak, an evil spirit released when a mineshaft in which he is imprisoned is opened. Tak requires a host, and takes possession of different people. The body of the novel deals with the possession of the sheriff Entragian who imprisons people. When he arrests people he gives a Miranda in which he works in “I will kill you.”
The people who are still alive are being kept in a holding cell in the municipal building. The group finds out that Entragian is possessed.They work to try to get free. David Carver has a close relationship to God, and finds out that Tak is an evil spirit. They realize that they need to seal the evil spirit back into the China Pit from which he was released. They manage to get free and get Tak to the pit. Tak is sealed back in the pit.
The sheriff is possessed by Tak, an evil spirit released when a mineshaft in which he is imprisoned is opened. Tak requires a host, and takes possession of different people. The body of the novel deals with the possession of the sheriff Entragian who imprisons people. When he arrests people he gives a Miranda in which he works in “I will kill you.”
The people who are still alive are being kept in a holding cell in the municipal building. The group finds out that Entragian is possessed.They work to try to get free. David Carver has a close relationship to God, and finds out that Tak is an evil spirit. They realize that they need to seal the evil spirit back into the China Pit from which he was released. They manage to get free and get Tak to the pit. Tak is sealed back in the pit.
November 30, 2017
Stephan King is a mastermind when it comes to fully describing a character and their schemes. This book speaks for itself with its fast going, unexpected turns; and dysfunctional characters! “You have the right to remain silent," the big cop said in his robot's voice. "If you do not choose to remain silent, anything you say may be used against you in a court of law. You have the right to an attorney. I'm going to kill you. If you cannot afford an attorney, one will be provided for you. Do you understand your rights as I have explained them to you?” (page 30). Very dysfunctional right? I'm nowhere near the end of this book but it feels like it is because every page I turn it seems like the big finale is going to blast in my face! Love a book that keeps you going! Highly recommend this dysfunctional piece of work!!!
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