Caccia alle streghe

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Con il termine caccia alle streghe si indica la ricerca di persone sospettate di stregoneria, avvenuta in alcuni periodi tra la fine del XV secolo e la metà del XVII secolo. Si tratta di un tipo di panico morale. Anche se vere e proprie caccie alle streghe sono occorse occasionalmente nell'era moderna, esiste un convincimento scientifico che la stregoneria sia un fatto mitologico e non un crimine che possa essere commesso. D'altra parte questa opinione può essere contestata in quanto, indipendentemente dal fatto che sia possibile o meno per una strega o uno stregone di influenzare eventi o persone con la magia, le streghe e gli stregoni esistono nella misura in cui un numero di individui dichiara di esserlo.

Una caccia alle streghe, nella terminologia moderna, per estensione indica l'atto di ricercare e perseguire un qualsiasi soggetto percepito come nemico, in particolare quando questa ricerca viene condotta usando misure estreme e con scarsa considerazione della reale colpevolezza o innocenza.

La caccia alle streghe

Svolazzante a cavallo sul suo manico di scopa, così viene rappresentata la strega nell'iconografia popolare, immagine che però ricopre una realtà storica complessa, fatta di sapere sciamanico e di persecuzioni.

Antichissime credenze legate ai culti pagani della fertilità risalendo al mondo antico ed oltre, senz'altro alla fine del Paleolitico.

I ricercatori e scienziati stimano oggi il numero delle vittime tra 50.000 e 100.000 durante i due secoli in cui sia i tribunali dell'Inquisizione che quelli della Riforma le conducono al rogo. Non si tratta di una cifra irrilevante poiché la popolazione europea di quei tempi non era certo quella odierna. E si tratta, per l'80% di queste vittime, esclusivamente di donne. Va notato che, paradossalmente, se è in Italia che nasce il sintomo della caccia alle streghe con l'affare di Triora, non è in questo paese (eccetto nel nord in Piemonte, ovvero vicino alla linea di contatto fra protestantesimo e cattolicesimo) che si scateneranno più violentemente queste persecuzioni, né quello in cui mieteranno più vittime. Esse saranno ben più numerose sia in Francia che in paesi anglosassoni quali la Gran Bretagna e la Germania.

Le supposte streghe (e a volte anche i loro figli, sopratutto se femmine), appartenevano per lo più alle classe popolari. Soltanto una piccola minoranza di loro poteva esse considerata come vere e proprie criminali (fu il caso della cosiddetta "Voisin", per esempio, prestatrice di servizi satanici per le messe nere della Marchesa di Montespan, pure lei criminale, favorita di Luigi XIV di Francia, al fine di assicurasi a lungo i favori del re), colpevoli di omicidi, o di malate mentali. La stragrande maggioranza era invece di ogni età e condizione, spesso "levatrici" e guaritrici, in un tempo in cui medicine e medici rischiavano di mandare più facilmente i pazienti nell'altro mondo dei decotti ed infusi a base di piante usati dall'empirico sapere tradizionale delle guaritrici. La popolazione, essenzialmente rurale, non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici del tempo. Molte di queste streghe vennero torturate e bruciate vive. Perché giovani, perché vecchie, ma - secondo alcuni - soprattutto perché donne, che sarebbe stato il più grande peccato rimproverato loro dalle autorità del tempo.

A differenza di quanto si creda comunemente, durante il medioevo le persecuzioni sono rivolte sopratutto contro gli eretici (Catari, Valdesi, o Albigesi). È solo a partire dall'età moderna (dopo lo scoperta delle Americhe, nel momento in qui nasce l'Umanesimo e in cui la stampa appare) che incomincia questa persecuzione che alcuni non esitano a definire sessista (probabilmente l'unica del genere nella storia) e altri hanno voluto chiamare genocidio. Sembra che la paura suscitata da questa globalizzazione epocale non possa però essere l'unica ragione per avere demonizzato un sesso ed averlo utilizzato come capro espiatorio. Ciò non appare sufficiente a spiegare l'accanimento di una simile persecuzione.

Se però si considera il fatto che, alla stessa epoca, due corporazioni lavorative stanno per avere un ruolo economico importante, quella dei medici e quella dei chierici, si capisce che le donne, che fino alla fine del medioevo godevano di una libertà (in particolar modo relativamente all'esercizio di una professione) più grande di quanto si sia voluto notare, vengano minacciate di eventuali persecuzioni, convincendole così a ritirarsi tra le mura domestiche e a rinunciare ad ogni tipo di attività all'infuori della cura della casa.

Le "cacce alle streghe" ebbero luogo durante due secoli e conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650, dunque non nel medioevo come tanti credono. I due ultimi episodi di streghe arse vive avvennero uno nella Svizzera protestante nel 1782 e l'altro nella Polonia cattolica nel 1793.

Se il termine genocidio può non apparire quello più appropriato, ciò non di meno si tratta di quel che oggi verrebbe chiamato "crimine contro l'umanità". Un manuale scritto da due Domenicani per stabilirne i criteri fu pubblicato nel XV secolo, il Malleus Maleficarum.

Va comunque ricordato che la Chiesa Cattolica ha sempre manifestato consistenti dubbi circa l'esistenza della magia, di streghe o stregoni, la realtà del sabba diabolico e conseguentemente ha prodotto, nei secoli, diverse istruzioni (citiamo il Canon episcopi, risalente addirittura al IX secolo e destinato ai vescovi) per i giudici dell'Inquisizione nelle quali li si metteva in guardia circa la possibilità che le accuse di stregoneria non fossero che conseguenza della superstizione o volte ad eliminare persone 'scomode'.

Quanto alla condanna a morte attraverso il rogo, va ricordato che tale pratica non era propria della Chiesa, bensì dell'autorità civile che, basandosi su una sentenza dell'autorità ecclesiastica, competente per materia, ne emetteva una propria di condanna e provvedeva all'esecuzione. Questo perché le condanne inquisitoriali per stregoneria, in effetti, erano condanne per i contenuti eretici portati dai "colpevoli" e l'eresia era considerata un reato civile. Ciò perché l'ortodossia della fede era intesa come corpo portante dell'unità sociale e quindi la sua presenza non violava solamente la unità della fede, bensì anche l'unità sociale.

Quando più tardi, a causa della Riforma protestante, l'unità della fede non potrà più essere considerata l'elemento di unità della società, si dovranno assumere altri principi, ad esempio la nazionalità o l'appartenenza ad uno Stato e più tardi ad una classe sociale. Non sfugge che tutti questi elementi di riferimenti genereranno una nuova morale sociale che tenderà all'eliminazione del diverso, sia esso da un punto di vista razziale, politico od economico attraverso tante diverse "inquisizioni" laiche.

Uso metaforico del termine: il Maccartismo

Il termine viene usato in senso metaforico per indicare la ricerca di un nemico percepito, con le implicazioni di isteria, pregiudizio e ingiustizia che si accompagnano alla moderna caccia alle streghe.

Con questa espressione sono note, in particolare, le attività anticomuniste del senatore statunitense Joseph McCarthy e in generale l'intenso anticomunismo negli Stati Uniti dei primi anni Cinquanta (vedi anche paura rossa). Il termine ha origine con l'opera teatrale Il Crogiolo di Arthur Miller, il quale in apparenza narrava del processo alle streghe di Salem, ma intendeva criticare le audizioni di McCarthy, così come l'atmosfera generale di paranoia e persecuzione che le accompagnava. Anche se in effetti alcuni degli inquisiti erano in realtà degli infiltrati comunisti, la pratica del Maccartismo fece anche molte vittime innocenti. Quindi la "caccia alle streghe" di quegli anni fu compromessa da accuse selvagge e dal mancato rispetto delle libertà civili.

Una curiosità: il personaggio di Mr. Magoo, l'anziano quasi cieco dei cartoon americani anni Sessanta, è la parodia dei comportamenti "maccartisti" dell'America di quegli anni, accecata dalla paura del comunismo.

Bibliografia

  • Jules Michelet, La strega
  • Guy Bechtel, La sorcière en occident. La destruction de la sorcellerie en Europe des origines aux grands buchers., Paris, Plon.
  • Giovanni Romeo, Inquisitori, esorcisti e streghe nell'Italia della Controriforma, Sansoni, Firenze.

Voci correlate