Leucophylleae Miers, 1850 è una tribù di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Scrophulariaceae.[1][2][3]

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Leucophylleae
Leucophyllum frutescens
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaScrophulariaceae
TribùLeucophylleae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaScrophulariaceae
TribùLeucophylleae
Miers, 1850
Generi

Etimologia

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Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Leucophyllum Bonpl., 1812 il cui significato è "foglie bianche" (leuko-fullon in greco antico).[4][5]

Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico e ingegnere inglese John Miers (1789 - 1879) nella pubblicazione "Annals and Magazine of Natural History, including Zoology, Botany, and Geology - ser. 2, 5: 252. Apr 1850" del 1850.[6][7]

Descrizione

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Il portamento
Leucophyllum zygophyllum
 
Le foglie
Leucophyllum frutescens
 
Infiorescenza
Capraria biflora
 
I fiori
Leucophyllum laevigatum
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X K (4-5), [C (2+3) A 5 o 2+2 o 2], G (2), supero, capsula.[8]
  • Il calice, gamosepalo, ha una forma campanulata e termina con cinque lobi (in alcuni casi profondi) subuguali/uguali. La forma dei lobi è strettamente lanceolata con apice acuminato.
  • La corolla, di tipo zigomorfo (i petali sono concresciuti) e subruotata, è formata da un tubo (a volte ampio) con forme da imbuto a campanulato terminante in cinque lobi a disposizione bilabiata. I lobi sono per lo più patenti e sono lunghi quanto il tubo. La gola può essere barbata. In Eremogeton i fiori sono grandi. Il colore è bianco, porpora o giallo.
  • L'androceo è formato da 4 (5) stami didinami in Capraria e Leucophyllum, oppure 2 in Eremogeton. Gli stami sono sia sporgenti che inclusi. I filamenti sono adnati alla corolla. Le antere, libere e non sagittate, hanno due teche (antere biloculari) con portamento da separato a confluente che si aprono per mezzo di un'unica fessura distale. I granuli pollinici sono del tipo tricolporato.

Riproduzione

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  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).[2]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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La distribuzione delle specie di questa tribù è prevalentemente americana con habitat da tropicali a temperati.

Tassonomia

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La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Scrophulariaceae), dopo la ristrutturazione operata nell'ambito del Angiosperm Phylogeny Group, comprende 24 generi con 1200 specie[8][9] (oppure secondo altri Autori 52 generi e 1681 specie[1] o 59 generi e 1880 specie[10]). La famiglia è caratterizzata soprattutto dai fiori zigomorfi (bilabiati), dai sepali e petali connati, dagli stami in numero di 4 (un quinto è staminoide), dai filamenti adnati alla corolla, dalle antere biloculari e dall'ovario formato da 2 carpelli.

Filogenesi

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All'interno della famiglia la tribù è "gruppo fratello" della tribù Myoporeae e le due tribù insieme formano un clade ben definito con le tribù Aptosimeae e Hemimerideae.[3] Dalle analisi filogenetiche il genere Leucophyllum risulta parafiletico.[10]

Composizione della tribù

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La tribù si compone di 3 generi e 17 specie:[1][2]

Genere Specie Distribuzione
Capraria
L., 1753
4 America tropicale
Eremogeton
Standl. & L.O. Williams, 1953
Una specie:
Eremogeton grandiflours (A. Gray) Standl. & L.O. Williams
America centrale
Leucophyllum
Bonpl., 1812
12 Dal Messico al Nord America

Note: le specie del genere Faxonanthus sono incluse nel genere Leucophyllum; mentre le specie del genere Ghiesbreghtia sono incluse nel genere Eremogeton.[2][10]

  1. ^ a b c Olmstead 2012.
  2. ^ a b c d e Kadereit 2004, pag. 366.
  3. ^ a b Tank et al 2006, pag. 293.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 236.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 21 agosto 2017.
  6. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 21 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2013).
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 21 agosto 2017.
  8. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493-5).
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
  10. ^ a b c Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 2 agosto 2017.

Bibliografia

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  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
  • Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 2, 1960.
  • David C. Tank, Paul M. Beardsley, Scot A. Kelchner and Richard G. Olmstead, Review of the systematics of Scrophulariaceae s.l. and their current disposition (PDF), in Australian Systematic Botany, vol. 19, 2006, pp. 289-307.
  • Bengt Oxelman, Per Kornhall, Richard G. Olmstead & Birgitta Bremer, Furtherdisintegration of Scrophulariaceae (PDF), in Taxon, vol. 2, n. 54, Maggio 2005, pp. 411-425. URL consultato il 21 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2017).
  • Richard G. Olmstead, Claude W. dePamphilis, Andrea D. Wolfe, Nelson D. Young, Wayne J. Elisons and Patrick A. Reeves, Disintegration of the Scrophulariaceae, in American Journal of Botany, vol. 88, n. 2, 2001, pp. 348-361 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).

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