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Dante

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Alessandro Barbero ricostruisce in quest'opera la vita di Dante, il poeta creatore di un capolavoro immortale, ma anche un uomo del suo tempo, il Medioevo, di cui queste pagine racconteranno il mondo e i valori. L'autore segue Dante nella sua adolescenza di figlio di un usuario che sogna di appartenere al mondo dei nobili e dei letterati; nei corridoi oscuri della politica, dove gli ideali si infrangono davanti alla realtà meschina degli odi di partito e della corruzione dilagante; nei vagabondaggi dell'esiliato che scopre l'incredibile varietà dell'Italia del Trecento, fra metropoli commerciali e corti cavalleresche. Di Dante, proprio per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che di qualunque altro uomo dell'epoca: ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un teen-ager innamorato, o su cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia. Ma il libro affronta anche le lacrime i silenzi che rendono incerta la ricostruzione di interi periodi della sia vita, presentando gli argomenti pro e contro le diverse ipotesi, e permettendo a chi legge di farsi una propria idea, come quando il lettore di un giallo è invitato a seguire il filo degli eventi e ad arrivare per proprio conto a una conclusione. Un ritratto scritto da un grande storico, meticoloso nella ricerca e nell'interpretazione delle fonti, attento a dare piena giustificazione di ogni affermazione e di ogni ipotesi; ma anche un'opera di straordinaria ricchezza stilistica, che si legge come un romanzo.

361 pages, Hardcover

First published October 8, 2020

About the author

Alessandro Barbero

107 books727 followers
Si laurea in lettere nel 1981 con una tesi in storia medievale all'Università di Torino. Successivamente perfeziona i suoi studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 1984 vince il concorso per un posto di ricercatore in Storia Medievale all'Università degli studi di Roma "Tor Vergata".
Nel 1996 vince il Premio Strega con il romanzo "Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo".
Dal 1998, in qualità di professore di Storia Medievale, insegna presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro".
Oltre a saggi storici, è anche scrittore di romanzi.
Collabora con il quotidiano "La Stampa", e lo speciale "Tuttolibri", la rivista "Medioevo" e con l'inserto culturale del quotidiano "Il Sole 24 Ore". Dal 2007 collabora ad una rubrica di usi e costumi storici nella trasmissione televisiva "Superquark".
Il governo della Repubblica Francese gli ha conferito il titolo di “Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres”.

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Displaying 1 - 30 of 211 reviews
Profile Image for Maria.
46 reviews19 followers
February 19, 2021
Inutile girarci intorno. Io odio Dante. Non per le sue opere, sia chiaro, negli anni ho avuto modo di apprezzare l'acidume e la cattiveria che il Sommo ha riversato nella Commedia.

No.
Io lo odio come persona.
E questo libro scritto dal mitico prof che tutti vorremmo avere, me lo ha confermato.

Dante era un permaloso lecchino che campava di rendita grazie ai soldi del papi, raccolti in virtù di quella pregevole e onesta attività che è da sempre l'usura.

Una grandissima iena che ha usato le sue capacità per mandare pubblicamente e letteralmente all'inferno tutti quelli che gli stavano sulle palle salvo poi dimenticarsene quando le stesse persone (o i suoi parenti) gli diventavano utili per campare a sbafo durante l'esilio.

Credo sia abbastanza evidente che io sia più tipa da Cecco Angiolieri, il suo mortale nemico dal dubbio senso dell'umorismo, e darei la falangetta del mio mignolino per conoscere il motivo del litigio tra i due! Non si sa molto della loro amicizia, ahimè, tranne che a una certa i nostri D&C sono diventati ex.

Anche della vita di Dante in realtà si sa veramente poco, ma l'unica cosa che davvero è sopravvissuta fino a noi è il lato umile e distaccato del suo carattere.
La sua mai celata modestia lo fa autoproclamare Profeta e sognare invano un rientro in grande stile a Firenze con incoronazione poetica e corona d'alloro d'ordinanza deposta regalmente sul suo scalpo.

Soddisfazione che nn avrà mai in vita ma che gli riservano i posteri ininterrottamente da 700 anni, 7 lunghissimi secoli in cui gli studenti italiani di ogni ordine e grado, sono obbligati a studiare e a recitare a memoria la sua opera perché il fu (forse)Durante di Alighiero degli Alighieri ha dato dignità letteraria alla nostra volgare lingua madre.

Tra le tante biografie del Vate divino che ho letto (perché sì lo odio, ma in fondo lo amo) questa è davvero una delle migliori perché non ha quella riverenza che molti suoi studiosi letterati invece dimostrano.

Barbero, da storico, analizza le fonti e contestualizza l'uomo, che era sì un letterato importantissimo ma anche e soprattutto un uomo del Medioevo.
Quindi se vi interessa sapere cosa c'era dietro li sguardo arcingno del più famoso ritratto di Dante(ma sarà quello il suo vero volto?), leggetelo, non avrete nessuna certezza effettiva ma almeno potrete osservarlo da una prospettiva diversa.

E ricordate, se nn siete storici o studiosi del Poeta, le note sono inutili.
Profile Image for Siti.
359 reviews142 followers
March 9, 2021
Il Dante di Barbero viaggia sulla falsariga di quello di Santagata, tuttavia il taglio è originale e l' impronta riconoscibile. Abbiamo qui una prospettiva rigorosamente storica che si diverte a scalzare le infinite dispute tra dantisti e una capacità affabulatoria senza eguali in campo storico. Il saggio si legge come una biografia romanzata e contemporaneamente funge da valido setaccio capace di filtrare tutte le fonti che convergono nella narrazione di questa esistenza della quale, continua a ribadire Barbero, non sappiamo niente con certezza. Alla fine mi è parso quasi un divertimento tutto personale quello dello storico che, da una prospettiva non letteraria e quindi neutrale, ha semplicemente offerto il catalogo dei tanti misteri che circondano non solo la vita ma anche l' opera del Sommo Poeta, alleggerendolo da quell'aura sacra che gli specialisti, il mondo accademico, gli insegnanti o anche i semplici appassionati gli conferiscono. Un ottimo punto di partenza per provare, in occasione del settecentesimo anniversario della morte del poeta, a conferirgli semplicemente una più netta autenticità, considerandolo sempre e comunque un uomo del suo tempo e per questo difficilmente recuperabile nella sua integrità.
Profile Image for Marc.
3,255 reviews1,593 followers
November 5, 2021
The least you can say is that this is a very thorough study of what is known of the life of Dante Alighieri, the author of the 'Divina Commedia', (The Divine Comedy), the book I idolize so much. Yes, 'idolize', that’s right: there is no other book that I have read so many times, in different languages (including the original Florentine Italian), and that always touches me to the core of my soul. It's irrational, I know, but it's true. This year (2021) marks the 700th anniversary of the author's death, so I really couldn't resist delving into the recent literature on the Divina Commedia and Dante. This book by Alessandro Barbero has been marketed as the biography you need to read to get back on track with the Dante studies. And it does, at least if you want to know all aspects of Dante's life.

In Italy Alessandro Barbero is regarded as one of the leading experts in late medieval history, especially military history. This is immediately apparent: this book starts in the middle of a battle that was fought near Florence in the year 1289, and in which Dante also took part. Barbero uses the event to determine Dante's exact social class. He does this very ingeniously, on the basis of indirect witness statements, documents, and allusions that Dante himself made in his work. It typifies the approach of this book: the author works meticulously, weighing up various sources and testimonies, in order to arrive at a probability judgment.

In other words, this is a first-rate historical study, which indeed provides an excellent view of the little that is known about the person of Dante Alighieri (and his family). The result is that the true lover of literature will be disappointed: the focus is on the biographical and not on the literary, let alone the philosophical-spiritual content of Dante's work. This book certainly is fluently written, but the approach of the author, conscientiously using the historical method, does not really appeal to the imagination. The mere fact that a third of this book consists of footnotes and bibliography speaks for itself. So don't be misled by my poor rating of 2 (in fact 2.5) stars: this really is a decent academic work, but unfortunately it adds little to the reading of the Divina Commedia. For that I can refer with full conviction to Prue Shaw's work, Reading Dante: From Here to Eternity, which I have read after this one.
Profile Image for Paolo.
152 reviews182 followers
April 7, 2024
Dopo continuate ed assidue frequentazioni di Barbero su youtube, questo è il suo primo libro che leggo ed il godimento della sua parola scritta non è inferiore a quella dei suoi interventi in voce.
Scrive di Dante e del suo tempo, quasi astraendo dal fatto che Dante ha scritto quello che ha scritto (se fosse una lezione/conferenza intercalerebbe con il suo mitico "io sono solo uno storico...") ma identificandolo come uomo del suo tempo nella società, nell'economia e nella contesa politica che sappiamo essere stata accesissima.
Da bravo (anzi bravissimo) storico ricerca le fonti più dirette possibili e sorprendentemente per noi che storici non siamo, la gran parte di queste sono atti notarili, contratti di mutuo, compravendite (gli Alighieri prestavano soldi e ne prendevano a prestito, come praticamente tutta Firenze all'epoca), in cui Dante e familiari comparivano di frequente essendo benestanti ed economicamente e finanziariamente molto attivi.
Viene quasi di consigliare ad un autore contemporaneo che voglia essere ricordato di cambiare spesso auto/appartamento e fare molti finanziamenti e mutui. I Tweet spariranno, ma gli atti registrati e le segnalazioni in banche dati resteranno.
A riprova di ciò le fonti dirette del suo periodo dell'esilio - quando era già un letterato riconosciuto nella sua grandezza - sono scarsissime e datare sia i suoi soggiorni presso i signori dell'alta Italia, sia la cronologia delle sue opere è impresa ardua.

Poi la parte più importante e sottile a delineare la vicende politiche di Dante, che l'hanno portato al bando da Firenze. Da esponente del comune libero della borghesia manifatturiera e commerciante fortemente avversa all'aristocrazia, evolve progressivamente a simpatie per un governo forte ed accentrato, accentuate nel periodo dell'esilio dalla necessità di ingraziarsi i favori dei signori che lo ospitano (primi fra tutti i della Scala veronesi, fieri ghibellini filoimperiali). Ricorda molto certe parabole odierne dei sessantottini poi sedotti del craxismo ed infine graditi ospiti nella villa di Arcore.
L'anno prossimo sarà il settimo centenario dalla morte e le celebrazioni sperticate non si conteranno, Barbero con il suo stile da discolo fuori dal coro anticipa tutti e ci restituisce un ritratto decisamente non agiografico del grande letterato.
Seguirò ancora Barbero con rinnovato fervore di vassallo.
Profile Image for Giada.
133 reviews12 followers
January 12, 2021
Ammetto che sono una fan del medievalissimo Barbero, ma questo libro che cade proprio nell'anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante, supera tutte le aspettive.
Barbero mantiene la sua indole e così racconta il Dante storico e insieme a lui la storia del nostro bel paese, dunque quella di tutti noi.
Un Dante umano con i suoi problemi privati e pubblici, le lotte politiche, la famiglia, gli amici e i nemici.
Profile Image for Dvd (#).
480 reviews86 followers
May 1, 2021
24/10/2020 (****)
Come usuale per Barbero, saggio estremamente dettagliato: la bibliografia occupa quasi un terzo delle pagine del libro e parla da sola.
Stavolta tuttavia - a differenza di tutto quello che avevo letto di suo in precedenza (cioé quasi tutto quello che ha scritto) - Barbero pecca in chiarezza: leggibilità e scorrevolezza del testo ne risentono di conseguenza. La colpa è principalmente dell'argomento trattato, e la controprova ne è la mia lettura, fatta mesi orsono, di un altro saggio sul medesimo argomento (Dante. Il romanzo della sua vita), che di romanzesco aveva solo il titolo e, pur dietro una ricerca archivistica e documentale e una conoscenza della materia vastissima, non era di facile lettura.

Barbero cita più volte Santagata, e segue quest'ultimo in gran parte delle asserzioni riguardanti gli anni oscuri della vita di Dante. Cioè, la maggior parte del totale. E qui sta il grosso problema a trattare l'argomento rendendolo godibile al lettore qualunque, colto e edotto vagamente delle cose ma non sufficientemente preparato a recepire il fatto che la vita di uno dei più importanti uomini partoriti dalla Penisola sia avvolta quasi interamente nel mistero.

Per assurdo, abbiamo meno dati documentali su Dante che su altri suoi contemporanei del tutto sconosciuti, anche se già in vita la sua opera principale correva di bocca in bocca nella penisola: e ciò è dovuto primariamente al fatto che visse gran parte della sua vita in esilio e in perenne movimento, lasciando tracce disomogenee dietro di sé che si sono poi perse nei secoli.

Conseguentemente, la ricostruzione della vita di Dante deve necessariamente partire dai pochi documenti che abbiamo, quelli certi e quelli ipotetici, e il fatto che questi atti siano primariamente documenti amministrativi, di natura economica soprattutto (atti notarili di compravendita e contratti di prestito) e di natura politica secondariamente (verbali di assemblee e concili, lettere), e che vadano continuamente richiamati nel testo del saggio, non aiuta certamente a dare scorrevolezza alle pagine. Poi ci sono ovviamente le opere, che vanno tuttavia decriptate (soprattutto la più celebre, che è notoriamente costruita su profezie personali di non facile interpretazione).

Elenchi di nomi (improponibili e complicati), dati economici e continue e necessarie spiegazioni riguardo la complicatissima fase politica che attraversavano Firenze e l'Italia in quegli anni riempiono le pagine per dare corpo e risposte alle due domande principali che attanagliano l'animo di tutti i dantisti:
a) qual è l'itinerario seguito da Dante nel suo esilio? (domanda fondamentale, la cui risposta spiegherebbe i cambi di rotta etici e politici seguiti nel corso della vita, e resi evidenti nella sua opera più celebre)
b) cosa lo ha spinto a immaginare, concepire e poi scrivere un poema che non aveva uguali nel suo mondo?

Perché, e qui sta poi il punto, tutto il fervore e la sterminata bibliografia prodotta da centinaia di accademici per ricostruire anche singoli momenti temporali della vita di Dante nasce dall'importanza di quella che finora ho chiamato semplicemente "la sua opera più celebre", e che è il convitato di pietra di questo saggio, così come di tutti quelli ad argomento similare: perché la Commedia (poi Divina) è semplicemente la più grande opera letteraria mai concepita e scritta, e conoscere dove, come e perché l'autore l'abbia partorita rimane di capitale importanza, data la sua enormità.

Soprattutto nel paese che può, umilmente, vantare Dante fra i vari geni nel suo seno partoriti e che gli deve la definizione incidentale della propria la lingua nazionale di uso corrente, avendo questi innestato sul fiorentino del Duecento lemmi e forme prese in prestito da svariati altri dialetti, italici e non.

In conclusione, Barbero ha scritto un bel saggio, estremamente documentato e come sempre arricchito dalle condivisibili asserzioni di gran buon senso a cui ha abituato i suoi lettori, derivanti dalla sua impostazione di storico di grande rigore e obiettività, profondo conoscitore delle epoche storiche. La peculiarità delle sue opere è di riuscire, anche con ironia, a analizzare i fatti del passato con gli occhi della gente del tempo, senza l'affastellamento ideologico che la visione diretta e superficiale dal presente comportano, corrompendo l'analisi e cadendo spesso nell'anacronismo.

Manca invece -ma non del tutto, chiaramente - la solita chiarezza narrativa, pur fra svariate perle fra cui, molto riuscita, la chiusa, che nella sua secchezza mi ha particolarmente colpito: "... Dante deve essere morto nelle prime ore della notte fra il 13 e il 14 (settembre, ndr). Quella notte, il profeta andò a scoprire se quanto aveva immaginato in tutti quegli anni era vero."

Consigliato, magari con il libro di M. Santagata già citato come combinato disposto.
Profile Image for Tanabrus.
1,924 reviews175 followers
January 18, 2021
Un libro assai diverso da quanto mi aspettassi, che più che raccontarci Dante e la sua vita ci conduce in un'indagine archeoletteraria all'epoca di Dante, alla ricerca delle sue tracce.

I primissimi capitoli, addirittura, prendono solamente spunto dalla figura del poeta per parlare invece di cosa fossero famiglie, nobiltà e cognomi nell'Italia e nella Firenze di fine tredicesimo secolo, spiegando dettagliatamente chi potesse essere considerato nobile, cosa ciò significasse... tutto solo per poter disquisire del ceto sociale di Dante e delle sue disponibilità economiche in base alla sua presenza sul campo di battaglia a cavallo.

Poi ci tuffiamo nella sua vita, andando alla ricerca di informazioni relative alla sua nascita e alla sua infanzia, procedendo poi lungo tutto il cammino della sua vita, fino ad accompagnarlo alla morte a Ravenna.
Un'indagine minuziosa costellata di note e di richiami ad altri studiosi dantisti, recenti e antichi (praticamente suoi contemporanei), che ci porta a capire la difficoltà di parlare di qualcosa di apparentemente così semplice come la vita di uno dei maggiori poeti della storia d'Italia: le informazioni risalgono a sette secoli fa, ci sono stati incendi, alluvioni, saccheggi, rovina dovuta al tempo e all'incuria.

Si ricostruisce il rompicapo di quella vita scandagliando gli archivi e recuperando atti notarili, lettere, documenti ufficiali, registri, alla ricerca dei nomi noti della famiglia di Dante per intuire chi fosse dove e quando.
Per ricostruire dai nomi insieme ai quali compare quello di Dante quale potesse essere il suo status e quali fossero le sue amicizie.

Sempre con la consapevolezza di agire sulla base dei pochissimi frammenti arrivati fino a noi, quindi con buchi enormi e con la certezza di doversi destreggiare spesso tra falsi e documenti errati, vuoi per errore umano o per disegno preciso volto a millantare una vicinanza e una conoscenza del poeta superiori a quelle reali.


Un ottimo libro, che non romanza, che spiega nel dettaglio l'Italia e la società nelle quali si muoveva Dante, che mette in luce quanto si sappia, quanto si immagini e quanto si ignori dando spesso voce a più teorie ancora in competizione tra loro su alcuni punti controversi.

L'unica pecca, nelle note quando vengono citati brani in volgare o in latino potevano essere accompagnati da una traduzione, visto che non penso tutti abbiano studiato latino (o ne abbiano ancora ricordi abbastanza freschi da poter tradurre per bene le frasi) o vantino abbastanza familiarità col volgare da poterlo capire senza problemi.
Ma sono piccolezze.

E' il primo libro di Barbero che leggo, sicuramente in futuro tornerò a leggere altri suoi testi.
Profile Image for Annalisa.
198 reviews39 followers
December 10, 2021
Una biografia molto ben documentata, anche nelle inevitabili lacune, vivace perfettamente contestualizzata; una bella prova della indubbia capacità comunicativa dell’autore che si dimostra ancora una volta studioso, prima che abile intrattenitore. Ne esce fuori un ritratto a tutto tondo, certo non inedito ma molto interessante, che ha l’ambizione di ricostruire le mosse, i passaggi chiave della vita e del pensiero, dando il giusto spazio alle opere ma non limitandosi a queste.
Profile Image for Stefano Scaramuzzino.
7 reviews1 follower
October 22, 2020
Da leggere assolutamente per prepararsi all'imminente 700enario dalla morte del Poeta! Ma non aspettatevi il Barbero divulgatore de "Il Divano di Istanbul" o de "Federico il Grande": finalmente ci si misura con il Barbero ricercatore e medievista, che smonta e avvalora teorie dei più influenti dantisti con dovizia di particolari e il suo inconfondibile stile. Le note alla fine del libro anziché a piè di pagina rendono la lettura un po' frammentaria, ma immagino sia stata pensata per non "spaventare" il lettore poco avvezzo alla letteratura scientifica. In ogni caso, ciò non toglie nemmeno mezza stella ad un punteggio pieno.
Profile Image for DS25.
453 reviews12 followers
January 18, 2021
3.5 stelle. La ricerca storia è di livello impressionante, anche se estremamente arida. Il problema è la pubblicazione del testo come libro di massa per chiunque. Questo è un testo universitario, una biografia storica: estremamente precisa nel gestire questioni politiche ed economiche, ma povera dal punto di vista letterario.
Chi, quindi, vuole sapere di più di Dante dal punto di vista letterario, può stare lontano da questo libro. Chi ama le finezze dei comuni italiani, invece, avrà in questo libro pane per i suoi denti.
Profile Image for Emanuela.
Author 4 books78 followers
January 14, 2021
Non so se l'ibridazione proposta dall'autore tra testo divulgativo e saggio scientifico sia stata del tutto efficace.

Nella lettura ho saltato le copiose note, pur apprezzando lo sforzo della ricerca per restituire una più probabile biografia di Dante nella scarsità di documentazione e della loro interpretazione, sia della sua azione pubblica fiorentina, sia degli spostamenti durante l'esilio.
Nel testo spesso si introducono brani in latino o in volgare di cui si fa fatica a comprendere il significato. Ammetto che mi è più facile capire il latino, almeno nella sua struttura, piuttosto che la lingua nuova specialmente nella forma poetica. Se Barbero avesse voluto un approccio ampio alla biografia di Dante, avrebbe potuto aiutare il lettore con chiarificazioni. Al di là dei ricordi scolastici della Commedia, lontani e scarsi, è necessario che qualcuno (me) la spieghi.
Su questo punto ho intrapreso un'altra lettura di cui parlerò.

Detto ciò, alla fine, si ha un quadro abbastanza organico della vita del poeta, delle vicende storiche tra '200 e '300 in cui emergono conflitti sociali e personali, stati di malessere profondi con risposte dure e violente. Certo non è da tutti riscattarsi con un'opera che, sotto l'aspetto letterario è geniale, sotto quello sociale molto critica, al limite della presunzione e della valutazione del rischio.
In quel contesto ci si meraviglia di come Dante sia arrivato a morire nel proprio letto.
Profile Image for Mad.
227 reviews24 followers
May 3, 2022
Una interessante ricerca storica su un grande personaggio della letteratura...
Un po' flemmatica la lettura, avrei preferito che a spiegarmelo fosse Barbero con la sua voce e la sua convinzione che ahimè non rende sulla carta

PS: Dante 💔
Sempre nel cuore, anche se alla fine era umano come tutti noi.
Profile Image for Stefano Stanga.
44 reviews1 follower
February 6, 2021
Libro valido, validissimo,come tutti quelli del Professore però... c'è un "però".. l'ho trovato ricchissimo di contratti, compravendite, nomi che mi hanno un po' frammentato la lettura, in effetti un po' troppo discontinua.
O forse avevo posto l'asticella delle mie aspettative troppo in alto.
Profile Image for Lady Selene.
480 reviews60 followers
June 18, 2024
I don't understand what was Barbero trying to do with this - but overall, it failed.

It failed because, as my friend Marc observes in his review (see here), this book leaves little to the imagination - the reader is burdened with too much useless information [such as how many florins did Dante's brother borrow and how much is that in today's money as well as the mess of data regarding all of Dante's extended family and friends], so there is simply no space for the reader to get into the mindset of Dante's reality.

It is just way too itemized whilst, simultaneously, too far-fetched in drawing conclusions based on certain historical documents that we have no way of really knowing whether they were actively related to Dante or not.

I also point my finger and laugh at Barbero for his failed attempt at psychoanalysing Dante over a blood-red frock, little infantile observations that only showcase Barbero's lack of imagination on the topic.

And we do need Imagination here - Dante and imagination can only go hand in hand.

Anyway, after all this exceeding research and hard work pouring over mouldy medieval court transcripts, after hundreds of pages of "we can't be sure of this but....", followed by painstakingly elaborate rants about irrelevant people, Barbero ends this book in the driest possible manner, barely touching upon Dante's death - there is one mention of the fact that he dies and the book ends - I had to check to make sure I am not missing pages - a preposterous way to end this sophisticated and pedantic yet obscenely minutious study, but pertinent perhaps for a Piedmontese from Torino.

And please, don't even get me started on the massive amounts of exclamation marks in this book; as if the Reader is supposed to be grateful for being privy to the workings of such an illustrious mind as Barbero's that can draw the most astute of conclusions : "Dante went to Bologna because they were trading in paper and Dante loved books!" - no shit, Sherlock.

As it is, this book basically killed Dante all over again. It has no Soul, yet it deals with a subject of most Soulful Importance. It is the equivalent of Florence banishing Dante then pleading for his remains after his death. And when refused, they built an empty tomb and slapped his name on it to prove their overdue love and regret.
This book is that tomb !
Profile Image for Dafne.
223 reviews35 followers
April 8, 2022
Il mio rapporto con Dante parte dalla scuola come credo quasi tutti. Quando lo studiai trovai molto affascinante e interessante la sua vita, avvolta da un alone di mistero, e l'essere stato esiliato dalla sua città; ma soprattutto trovai e trovo tuttora affascinante la sua opera più famosa La Divina Commedia. Ricordo che a scuola venni interrogata su uno dei canti più famosi dell'Inferno, il XXVI°, quello di Ulisse in poche parole. Meraviglioso.
Dopo la scuola il mio rapporto con il sommo poeta si è interrotto fino a quando, alcuni anni fa, sono andata in viaggio a Ravenna. È passato un po' di tempo ormai da quel viaggio (diciamo pure anni), avvenuto in una uggiosa giornata di dicembre, una decina di giorni prima di Natale, ma ricordo due cose in particolare: il freddo che faceva quella sera e la visita alla tomba del grande poeta fiorentino. È stata forse la prima volta (anzi senza forse) che visitavo la tomba di un personaggio così illustre e ne rimasi molto colpita.
Ricordando quella visita ho sentito come il bisogno e la curiosità di leggere la biografia-saggio del prof Barbero, che ammiro e seguo sempre in televisione.
L'autore ricostruisce in quest'opera la vita di Dante, non come poeta di un opera immortale, ma come quella di un uomo del medioevo. L'autore fa compiere al lettore un vero e proprio viaggio nel Medioevo, a cavallo tra il 1200 e il 1300; ci fa toccare con mano la vita quotidiana, l'economia e la cultura di quel determinato periodo storico, in una Firenze in perenne lotta politica. Questo libro documenta e ci mostra nel dettaglio l'Italia e la società in cui si muoveva Dante.
Sembra di vedere un Dante in carne e ossa: figlio maggiore di un usuraio fiorentino, viviamo il suo primo incontro con Beatrice ad una festa di quartiere, quando entrambi erano solo due bambini e lui se ne innamora a prima vista, poi la rincontra quando sono entrambi adolescenti ma lei è già sposata; vediamo la sua goffaggine e il suo rossore quando lei lo saluta, assistiamo ai suoi turbamenti adolescenziali; poi incontriamo i suoi amici con i quali Dante scambia versi seri e scherzosi e con i quali nasceranno delle amicizie che dureranno tutta la vita. Lo seguiamo affacciarsi alla vita politica della città (che sappiamo è sempre stata accesissima), in cui il poeta tocca con mano la meschinità, gli odi di partito e la corruzione dilagante in città, fino all'esilio e al vagabondaggio nelle corti dell'Italia del Trecento.
Barbero ha ricostruito, con un notevole studio di ricerca come il libro dimostra, la vita di Dante grazie ai pochissimi documenti rimasti: atti notarili, contratti di prestito, compravendite, lettere, documenti ufficiali, verbali di assemblee e concili, registri; destreggiandosi tra falsi e documenti errati di proposito o no.
Primo libro che leggo dell'autore ma ho ritrovato, grazie ad uno stile di scrittura piacevole e scrupolosa allo stesso tempo, lo storico che grazie alla sua capacità divulgativa è sempre capace di coinvolgere senza annoiare, incuriosire e divertire il telespettatore. L'autore ha compiuto un'indagine minuziosa, disseminata di note e richiami (che a volte appesantiscono la lettura) ad altri studiosi dantisti, recenti e antichi; dando voce anche a teorie ancora in lotta tra loro su alcuni punti controversi della vita di un uomo, vita della quale, come dice Barbero per tutto il libro, non sappiamo nulla con certezza.
Un bel saggio, interessante, divulgativo, dettagliato, ben scritto e abbastanza scorrevole, che approfondisce e spiega aspetti ancora oscuri del sommo poeta; ti fa immergere nella vita del periodo, ed è un modo per conoscere l'esistenza, del lato più umano, del poeta italiano più famoso al mondo.

Dante deve essere morto nelle prime ore della notte fra il 13 e il 14 (settembre). Quella notte, il profeta andò a scoprire se quanto aveva immaginato in tutti quegli anni era vero.

Profile Image for Rachele.
409 reviews108 followers
July 15, 2024
3 stelle e mezzo ☆☆☆½
La vita e le opere di Durante "Dante" Alighieri sono analizzate nel loro contesto storico-politico.
Con la solita precisione e accuratezza che lo contraddistingue, Alessandro Barbero riesce a spiegare un periodo storico complesso e ricco di avvenimenti così da capire meglio le azioni e i pensieri del sommo Vate.

*Barbero non delude mai!* 🫶🏼
Profile Image for Antonio Fanelli.
974 reviews182 followers
June 20, 2021
Doveva succedere prima o poi: questo libro di Barbero è davvero noioso, non è colpa dell'autore poiché sulla vita di Dante i documenti sono scarsi.
Fa conoscere le istituzioni Fiorentine, le guerre interne tra i vari ceti sociali, le relazioni tra famiglie, il concetto di matrimonio; tutto molto interessante, ma io cercavo notizie su Dante, forse non era il caso di pubblicare un intero libro.
Peccato.
Profile Image for Edmond Dantes.
376 reviews28 followers
December 30, 2020
Ottima , come sempre, biografia di Dante del maggior divulgatore nazionale.
Chi era , da dove veniva, in che ambiente sociale, culturasle e politico si è formato il nostro maggior poeta.
Vita, azioni, opere ed esilii del poeta.
la Commedia è sullo sforndo; Traspare com la sua vita abbia condizionato la nascita del poema e lo sviluppo dei temi trattati.
Splendia anche la parte note, vale una lettura a parte
Profile Image for Gauss74.
444 reviews86 followers
October 20, 2021
Un esempio direi quasi archetipico del ti piace vincere facile, mi metti in combinazione Dante con Alessandro Barbero: non poteva venirne fuori che un libro da 5 stelle, un libro che arrivato all'ultima pagina ne vorresti ancora.

Perchè non è solo un ripasso (che risulterebbe abbastanza scolastico) della vita del sommo, ma è anche il pretesto per il grande medievista piemontese per raccontarci, in parallelo con le (DIS)avventure di Durante di Alaghiero degli Alaghieri quel mondo meraviglioso, terribile e sconosciutissimo che fu l'Italia dei comuni.
Traspare dal libro non solo la passione di Alessandro Barbero per il racconto e l'affabulazione, ma anche una umanità diversa dalla nostra in mille cose ma che resta comunque umanità, uomini e donne che comunque hanno, se non il modo di pensare, sicuramente le passioni, le paure, i desideri e le ambizioni molto simili ai nostri. Non poteva essere diversamente, perchè nonostante parli del più grande letterato della nostra storia millenaria, Alessandro Barbero è uno storico e questo è un libro di divulgazione storica che parte dalle opere dei dante ed attraverso i documenti dell'epoca arriva a parlare della Firenze del'300 più che del grande poeta fiorentino.

Ho avuto la sensazione che Vieri de' Cerchi, Corso Donati, Farinata degli Uberti e mille altri mi venissero incontro per raccontare la loro storia, solo che sul più bello la lingua gli morisse in bocca per mancanza di tempo: resta la voglia di approfondire, di andare a vedere più in profondità cosa quell'umanità ha da raccontarci.

Il taglio è evidentemente divulgativo, magari fin troppo per palati buoni, ma il libro è corredato da un apparato di note colossale, quasi la metà dell'intero testo. La soluzione mi sembra brillante, perchè consente la leggibilità e la fruizione ai profani della materia dando però allo stesso tempo tutti gli strumenti per andare a fondo per chi lo volesse.

Che un libro su dante scritto da Alessanro Barbero e letto da me prenda 5 stelle, è quasi scontato.


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February 25, 2021
Primo libro di Barbero. Avevo grosse aspettative dato che sono un assiduo ascoltatore dei suoi podcast. Mi aspettavo la stessa forza narrativa e invece mi sono ritrovato quasi un testo universitario. Molto dettagliato nella ricerca e nell'analisi delle fonti. Ma non di piacevole lettura.
Profile Image for Chomsky.
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November 10, 2020
In una sua celebre canzone Antonello Venditti ammetteva di di non sapere “se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito” e forse non l'aiuterebbe a sciogliere il dubbio neanche “Dante”, il nuovo saggio di Alessandro Barbero.
In quest'ultima fatica il professore ha scelto di basare la biografia del Sommo Poeta su basi esclusivamente storiche, basate sui documenti, sfrondando miti, leggende, superfetazioni critiche che nei secoli, ben sette dalla sua morte che si celebra nel 2021, si sono accumulate modellando un'immagine di Dante diversa dalla realtà storica.
Questo lavoro di ricerca e di selezione delle fonti porta Barbero a concludere che “come per tutto quel poco che sappiamo dalla sua vita, anche la data di morte di Dante è riferita da fonti contraddittorie” e la difficoltà di conoscere la sua vera vita è stata espressa visivamente nella copertina che mostra in un angolo solo la parte superiore del famoso ritratto di Dante dipinto da Sandro Botticelli.
Alessandro Barbero decidere di raccontare Dante cominciando dalla sua partecipazione alla battaglia di Campaldino del 1289 che fu un punto di svolta per l'affermazione della supremazia fiorentina in ambito toscano.
Essendo un episodio molto importante, sono tante le testimonianze che sono pervenute sino a noi e che certificano la presenza di Dante, e anche quella di Cecco Angiolieri, nel campo di battaglia e da piccoli indizi Barbero riesce a trarre numerosi dati che consentono di avere una conoscenza più sicura del grande poeta.
Dante, con tutte le cautele dovute ai tanti racconti molto fantasiosi, fu un uomo pienamente immerso nella tenzone politica del suo tempo e pagò a carissimo prezzo il suo impegno, dovendo arrivare a sapere come “sa di sale lo pane altrui” girando di gente in gente, esule e sotto la minaccia di una condanna a morte, sorte condivisa con un altro fiorentino illustre, Niccolò Machiavelli che quasi 200 anni dopo seguì lo stesso destino.
Anche se Foscolo lo chiamò “Ghibellin fuggiasco” Dante parteggiò per i guelfi di parte bianca, i grandi perdenti dell'accanita lotta politica che straziò Firenze in quel periodo di grandi tumulti.
I due schieramenti dei guelfi e ghibellini facevano riferimento alle lotte che in Germania avevano contrapposto gli svevi Hohenstaufen, signori di Weibling (ghibellini), ai discendenti di Guelfo, duca di Baviera, (guelfi).
I Germania i ghibellini erano rigidi difensori dell'indipendenza nazionale contro le ingerenze papali mentre i guelfi guardavano a Roma con una certa indulgenza.
In Italia e in particolare a Firenze queste caratteristiche furono influenzate dalle politiche locali e risentirono di interessi sociali e politici di notevole importanza ma generalmente i guelfi si aspettavano un aiuto dal Papa mentre il ghibellini lo attendevano dall'imperatore.
Le cose si complicano col tempo perché il campo guelfo che si divide in Neri, i duri e puri e Bianchi più concilianti e dialoganti con l'Impero.
Essendo Firenze una città di banchieri e mercanti molto interessati ad avere buoni rapporti economici con il Papa, i guelfi neri ebbero il sopravvento e cacciarono i bianchi con l'aiuto di Carlo di Valois nel 1301.
Dante era a Roma in quel periodo e da quel momento cominciò l'esilio che gli impedì di tornare nella sua città natale e lo portò a girare diverse località italiane sino alla morte avvenuta a Ravenna.
Berbero scandaglia e filtra questi avvenimenti con la sua consueta sapienza e con una certa malizia bacchetta i dantisti che validi nel campo letterario, non lo sono altrettanto dal punto di vista storico creando equivoci ed errori interpretativi come nel caso dei feditori che “i dantisti, ignari di come si combattesse davvero una battaglia medievale, hanno per lo più immaginato che fossero una specie di cavalleria leggera, incaricata di aprire il combattimento con schermaglie; si tratta di una fantasia del tutto fuorviante.”
In questa biografia corredata da un apparato di note e da una bibliografia imponenti, Barbero non sconfina nel campo dei critici letterari, anche se ne avrebbe piena competenza come dimostra in una mirabile conferenza visibile su youTube, ma utilizza i passaggi tratti dalle opere dantesche e in particolare dalla “Commedia” per decifrarne i rimandi, le allusioni e i richiami col fine di strutturare una cronologia corrispondente alla verità storica anche se spesso Dante modifica date e avvenimenti per motivi poetici.
Profile Image for Salvatore.
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March 13, 2021
Molto difficilmente questa biografia rientrerà nelle bibliografie degli specialisti; sarebbe tuttavia un peccato giudicarla con superficialità, come un esercizio di bella scrittura, quale ci si aspetta dal talento di un divulgatore come Barbero.
La verità, naturalmente, è nel mezzo: mentre nel trattamento della Commedia come fonte biografica l’autore si muove con qualche difficoltà che gli storici della letteratura potrebbero facilmente rimproverare, il quadro generale della vita comunale fiorentina e la complessità della vita delle corti appenniniche del primo Trecento sono affrontati con un taglio che raramente è altrettanto sensibile alla documentazione, nelle storie della letteratura. Perciò, si perdoneranno alcune letture forse insicure dell’opera dantesca, come il ricorso alla Vita Nova, della quale Barbero sa di dovere fare a meno, pur risultando nel complesso affascinato e abbarbicato in quella fascinazione per il Dante bambino che abbiamo provato tutti, prima o poi. Queste imprecisioni solo complessivamente bilanciate da un intelligente ricorso eclettico della documentazione biografica dei primi secoli, per la quale l’autore ha il merito di mostrare al lettore meno addentro alla materia quali siano le insidie di figure come Boccaccio e Villani.
Su un filone di analogo apprezzamento dovranno collocarsi i numerosi punti nei quali la vulgata anche scolastica sulla vita dantesca è messa in discussione, perché va ammesso che su questo autore permangono colpevolmente, anche a scuola, letture datate e ampiamente superate. Su tutte, mi piace qui rammentare la discussione storica dell’Epistola a Cangrande, recuperata al dibattito, sia pure nella coscienza della discussa autenticità: di questo fondamentale testo Barbero dimostra anche le ragioni di una falsificazione e riesce bene nel collocarne la prospettiva.
La bibliografia citata nelle note è spesso aggiornata, generalmente completa, sovente così recente e fresca dal far sorgere il sospetto non infondato che l’autore abbia tentato una solida immersione in un campo sterminato, cercando una guida di volta in volta necessariamente ancorata a tempi recentissimi. Permane la generale sensazione che questa sia una lettura consigliabile al pubblico scolastico, soprattutto agli insegnanti, così come a giovani lettori di età universitari. Lo stile non è sempre leggero e accattivante come nei primi capitoli, sicché la biografia andrà sconsigliata a un pubblico non avvezzo alla discussione di problemi di documentazione storica, che talvolta impongono un ritmo meno agile.
Profile Image for Novella Semplici.
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July 31, 2021
Come ho sentito dire a una delle presentazioni del libro che ho seguito on line, ci sono due modi per affrontare il testo, e li ho usati entrambi, prima uno e poi l'altro. Il primo è quello dello studio meticoloso, che vuol dire fermarsi a leggere le note, l'immensa bibliografia, le discussioni fra dantisti, e non ultimo il parere storico dell'autore, che spesso prende posizione nel dibattito. Libro meritevole se letto in questo modo, ma piuttosto complesso: diciamo che diventa un lavoro e come lettura (continuamente inframmezzata da note importanti) diviene un po' spezzata. Il secondo sistema è quello, meno corretto ma più divertente, di leggerlo senza badare alle note, senza sentirsi addetti ai lavori, per puro piacere. In tal caso si riduce sicuramente un po' il valore documentario ma si allarga molto quello estetico o quantomeno la godibilità. Dando per scontato che il prof. Barbero non è nello scritto altrettanto coinvolgente dei suoi racconti dal vivo (e ciò non per demerito dello scritto quanto per il merito di essere un grande affabulatore dal vivo), è un testo completo al punto di vista dello storico sulla vita di Dante, anche se restano tanti dubbi insoluti e su certi periodi mancano proprio le fonti. Il merito di Barbero è quello di fare ricerca storica focalizzandosi sui tratti più "umani" di essa, e rendendola perciò più interessante. Credo che solo un erudito della sua sensibilità vorrebbe (come ha dichiarato) chiedere a Dante come prima cosa se ha conosciuto la madre (dato che non ne parla mai e il padre si è risposato probabilmente è morta di parto o poco dopo). Con lui i protagonisti letteralmente rivivono, a tutto tondo. È un gran merito.
Profile Image for Francesco.
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May 9, 2022
Barbero è sempre il solito Barbero: scrive i suoi libri quasi come se stesse tenendo una delle sue famose conferenze. In altre occasioni mi avrebbe dato fastidio, in questo caso è indispensabile per supplire al fatto che della vita di Dante sappiamo poco o nulla.
In parte è dovuto al fatto che non tutti i documenti dell'epoca sono giunti fino a noi, in parte al fatto che ci sono arrivate solo delle trascrizioni (con interpolazioni), in parte al fatto che Dante ha inserito dettagli autobiografici nelle sue opere ma non è detto che siano tutti attendibili.
Insomma, questo libro è un'ulteriore occasione per parlare in generale della cultura e della storia d'Italia negli anni in cui il Sommo Poeta è vissuto. Perché purtroppo, per parlare solo della sua vita effettivamente documentata, sarebbero sufficienti una decina di pagine scarse.
Profile Image for Theut.
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January 6, 2023
Dante + Alessandro Barbero, cosa serve aggiungere? Una lettura scorrevole, piacevole, un libro "democratico": parla alla persona che non ha una forte conoscenza del mondo dantesco, sia alla persona più informata (mi sono letteralmente innamorata della parte relativa alle note). Credo di aver già letto il libro migliore del 2023 :)
Imperdibile se il fiorentino ci ha mai fatto battere il cuore con la sua Commedia.
Profile Image for Paola Simonetti.
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January 7, 2024
Dimenticato il Barbero divulgatore ho conosciuto il professor Barbero. Il libro è un vero e proprio saggio storico. Le note e la bibliografia, che occupano un terzo del testo, fanno capire quanto studio e ricerca sono stati fatti per questa pubblicazione. Ho abbandonato l'approfondimento delle note al primo capitolo in quanto stava diventando un vero e proprio studio anziché una semplice lettura. Ho trovato le citazioni latine e quelle del Convivio e della Commedia faticose da comprendere in quanto prive di una "traduzione" per coloro che, come la sottoscritta, non hanno fatto studi classici. Ho fatto difficoltà a districarmi tra nomi, parentele, contratti, guelfi, ghibellini, bianchi, neri ecc, tra incertezze storiche, dubbi su ciò che possa essere vero o meno, ma ciò che ho inteso è che il Sommo Poeta, oltre che grande politico, era un opportunista. Per necessità ha cambiato spesso le sue opinioni e questo lo ha reso, ai miei occhi, meno "sommo" è molto più umano. Ho attribuito 4 stelle, una giusta via di mezzo. Avrebbe sicuramente meritato 5 , ma personalmente, avendo faticato molto nel seguire la "trama" (ribadisco: per colpa della sottoscritta e non certo dell'autore), ne avrei attribuite 3.
Profile Image for Pierre Giannone.
216 reviews9 followers
August 30, 2022
In questo saggio, il celebre storico Alessandro Barbero ci accompagna in un viaggio attraverso l'Italia comunale tra il Duecento e il Trecento, tra guerre civili e signorie nascenti, seguendo la biografia del più famoso uomo di quel tempo: Dante Alighieri.

Il lavoro di Barbero è stato quello di un'attenta lettura delle fonti dell'epoca e delle ricostruzioni dei dantisti nel corso dei secoli, per arrivare a tracciare una biografia di Dante che risulti storicamente documentata e priva di punti aprioristicamente stabiliti come veri dalla tradizione.
Il risultato è decisamente interessante: nonostante restino dei punti di domanda su alcuni spostamenti, che appaiono tuttavia come fisiologici data la scarsità di fonti, il saggio getta una nuova luce sulla vita del Poeta, che finalmente viene sottratta dal dominio di noi letterati e affidata a uno storico e al suo rigoroso metodo.

Il libro è interessante per chi è appassionato di storia medievale o di Dante e delle sue opere; per il resto, è un saggio abbastanza tecnico, con fitti rimandi alle fonti. Non è inaccessibile, ma neppure totalmente divulgativo.
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